pagine 208 | prezzo 18,00€ | cm 14,5,x21

La fiaba di Baum, il Mago di Oz, contrariamente all’intenzione dell’autore di offrire ai lettori – bambini e adolescenti – un’opera solo “per meravigliare e divertire”, viene affrontata con un approccio fuori dal coro.
Con una scrittura raffinata, di soglia fra letteratura e psicoanalisi, l’autrice accompagna il lettore e lo guida ad acquisire progressivamente la capacità di superare il linguaggio letterale per approdare a quello simbolico.
Così quello che neanche Baum immaginava viene a galla e, man mano che l’autrice si addentra nella trama, emergono tematiche di notevole interesse per la psicologia del profondo e per la vita in generale.
In modo avvincente, senza giudizio e senza ricorrere a concetti psicopatologici, la lettura di questo racconto ci accompagna, attraverso un processo magico e non razionale, nel viaggio di ritorno all’integrità del Sé dopo la frammentazione psichica indotta dal trauma della solitudine. Il viaggio di ritorno è simile alla magia dell’inconscio che si esprime attraverso avvincenti metafore, basate sulle illusioni dell’anima e su proiezioni che non sono da superare, ma da comprendere nel loro significato psicologico. Infatti i personaggi non rinunciano alla loro illusione, neanche di fronte all’evidenza, realizzando il loro desiderio con la mediazione del mago che, per certi versi, diviene una figura del Doppio d’Ombra dell’analista.
Ritornare a casa (a se stessi) è primariamente un processo magico che va oltre la consapevolezza, la quale sopraggiunge solo in seconda istanza e solo se la coscienza si allontana abbastanza dalla sua storia reale, entrando nella surrealtà dell’immaginazione simbolica.
L’autrice accosta il racconto con empatia, lontana da schematismi, ma giocando con l’intuizione in una sorta di visionarietà surreale che la porta a passare da un livello all’altro di ideazione e di linguaggio.
Il libro, di agevole lettura, interessa un vasto pubblico: da psicologi e psicoanalisti, a educatori e amanti della letteratura di qualità.


In L’Archetipo dell’Apocalisse Edward Edinger – autore assai apprezzato dagli studiosi dei processi junghiani – analizza il significato delle immagini contenute nell’Apocalisse di Giovanni, o Libro dell’Apocalisse. Edinger spiega il loro significato psicologico, traccia parallelismi con l’alchimia e il simbolismo dei numeri e sviluppa temi di portata universale, come “la vendetta” o “il giudizio”. Quando rimangono inconsce, le immagini apocalittiche si esprimono sotto forma di proiezioni che generano talvolta preoccupanti fenomeni di massa; quando se ne diviene consapevoli esse consentono a ogni individuo di approfondire la conoscenza di sé, attraverso un doloroso processo di integrazione dell’ombra, e di sperimentare il conflitto degli opposti, senza farsi sopraffare dall’archetipo. L’autore ci incoraggia a entrare in questo processo, aiutandoci ad attraversarlo. Si tratta di un’impresa particolarmente utile perché l’immaginaro apocalittico è molto presente nello spirito del nostro tempo. Attentati, guerre, pandemie caratterizzano la nostra epoca e rilanciano le categorie eterne (archetipi) che si profilano nell’Apocalisse, archetipo della fine del mondo.
Prendere coscienza di tale archetipo aiuta a comprenderne e meglio integrarne i suoi aspetti distruttivi, così come gli sconvolgimenti da esso generati. Un primo importante passo per chiunque sia interessato ad approfondire le ansie e i moti dell’anima che caratterizzano la nostra epoca, e a gestirli emotivamente.

Edward Edinger (1922-1998) è stato medico e analista a Los Angeles. Considerato un eminente rappresentante della psicologia junghiana negli Stati Uniti, ha lasciato una serie di opere assai importanti, nelle quali ha magistralmente approfondito i grandi temi incontrati nella mitologia, nella Bibbia, nell’alchimia e nelle opere letterarie, che analizza alla luce delle scoperte junghiane. Fra i libri pubblicati in Italia: Anatomia della Psiche (2008, Vivarium), I simboli e gli eroi di Jahveh (1987, RED).
L’Archetipo dell’Apocalisse è uno degli esempi di maggior successo di questo approccio. Nella collana “Il tridente saggi”, di Moretti&Vitali, dello stesso autore è presente Io e l’archetipo (2023). Il dramma eterno, originale lettura della mitologia greca, è previsto per il 2024.