pagine 112 | prezzo 15,00€ | cm 14,5x21

Leggendo l’affascinante studio di Eva Pattis Zoja e Liliana Liturri mi è tornata in mente una frase di G. K. Chesterton che fa più o meno cosí: Le fiabe – e allo stesso modo, i sogni – non dicono ai bambini che i draghi esistono. Questo i bambini lo sanno già. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

Gianrico Carofiglio

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Di solito i libri che vogliono aiutare a capire i bambini trasmettono punti di vista degli adulti. Pochi testi sui bambini sono veramente dei bambini come questo. Il “nottario” è proprio quello che la parola dice: un “diario” della notte. Per oltre un anno, durante un’ora settimanale, in alcune classi di scuola elementare i bambini hanno raccontato, disegnato, scritto i loro sogni. Si è così creato uno straordinario spazio di libertà, di sincerità, di intimità: una occasione difficilmente offerta dai programmi scolastici. I bambini hanno narrato in ogni senso i loro sogni: quelli notturni, ma anche desideri diurni, e indirettamente ansie non espresse. Al termine dell’esperimento le insegnanti hanno constatato che molte difficoltà, di integrazione o scolastiche, si erano avviate a soluzione nel modo più semplice, partendo da questo svelarsi giocoso dei mondi interiori.

La produzione spontanea di immagini è necessaria alla crescita, è una “terapia” naturale, che oggi spesso la tecnologia sostituisce con schermi televisivi o videogiochi: essi, come anche questo studio ha mostrato, possono rendere i bambini passivi e inaridire la fantasia attraverso il continuo consumo di immagini fatte in serie.

L’esperimento, condotto con straordinaria soddisfazione in Puglia, può essere replicato in qualunque scuola senza apparecchiature e senza costi. Sogni e fantasia sono gratuiti.


 
pagine 209 | prezzo 16,00€ | cm 14,5x21

Stupro e incesto, matricidio e parricidio, incitamento a prostituirsi sono comportamenti irrazionali, incomprensibili, indecifrabili? Per tutti sono inammissibili e condannabili; per i più sono imperdonabili e anche inaccettabili; la maggior parte di noi non li sopporta, né li tollera. Ovviamente non sono giustificabili! Ma siamo proprio certi che non si possano capire, comprendere e spiegare? Che non possano avere un loro “senso”, una loro “ragione”?

Comunemente si ritiene che se una persona arriva a fare una cosa tanto disumana è uno “squilibrato”, e in questo modo non ci si assume nessuna responsabilità. Al massimo si suppone che la causa derivi dal suo patrimonio genetico o dai suoi neurotrasmettitori, dai suoi genitori, dai suoi affetti.

Con questo suo libro Stefano Baratta indica che la psicologia analitica può intendere e aiutare sia chi ha commesso atti di violenza sia chi li ha subiti. E precisa, con un’ampia documentazione, che l’analisi dei sogni – grazie in particolar modo alle amplificazioni dei simboli in essi contenuti – ci fornisce un quadro della situazione psicopatologica in atto e anche indicazioni prognostiche e terapeutiche, oltre che la possibilità di controllare la direzione presa dalla terapia, di valutare i meccanismi di difesa in gioco e di condurre chi ci chiede aiuto lungo la strada che porta alla sua individuazione psicologica: il Sé.