In una società in cui l’uomo è sempre più interconnesso mediaticamente, ma sempre meno connesso con la propria interiorità, la lezione junghiana sull’archetipo di Anima, quale ponte di collegamento e di comunicazione con la realtà del sentimento, è sempre più attuale e cruciale ai fini di un’esistenza piena e soddisfacente sostenuta dalla realizzazione di relazioni affettive consapevoli che individuano il senso della vita.

In tal senso l’intento dell’opera, costituita da due volumi, è quello di descrivere in maniera unitaria le esperienze di Anima quali incontri con la sua realtà psichica attraverso le quattro forme espressive enucleate da Jung e di dimostrarne la centralità quale punto di snodo relazionale e individuativo grazie alla convalidazione poetica che ci giunge da fondamentali opere letterarie quali la Divina Commedia, il Faust e l’Asino d’oro di Apuleio, delle quali si dà un’analisi psicologica che sia d’aiuto a chiunque sia alla ricerca della propria anima.

cop-1-floro-663-5-2Raffaele Floro

Alla ricerca di Anima L’incontro

Per una psicologia poetica del sentimento

In una società in cui l’uomo è sempre più interconnesso mediaticamente, ma sempre meno connesso con la propria interiorità, la lezione junghiana sull’archetipo di Anima, quale ponte di collegamento e di comunicazione con la realtà del sentimento, è sempre più attuale e cruciale ai fini di un’esistenza piena e soddisfacente sostenuta dalla realizzazione di relazioni affettive consapevoli che individuano il senso della vita. Costitutivamente Anima è una realtà psichica che si dipana inizialmente dal Femminile materno e si definisce sempre più chiaramente man mano che l’individuo procede verso un approfondimento del sentimento.

In tal senso l’intento del volume è quello di descrivere in maniera unitaria le esperienze di Anima quali incontri con la sua realtà psichica attraverso le quattro forme espressive enucleate da Jung e di dimostrarne la centralità quale punto di snodo relazionale e individuativo, da un lato, grazie al ’pensiero del cuore’ di quegli uomini che hanno raccontato poeticamente o filosoficamente l’incontro, nella relazione con la donna amata, con Anima e, dall’altro, sul versante scientifico, grazie alla sua corrispondenza significativa e non casuale con l’’attrattore strano’, figura essenziale del comportamento dei sistemi dinamici non lineari.

Della funzione di interconnessione tra razionalità e sentimento espressa dall’archetipo di Anima, individuato qui come attrattore strano in quanto topos psico-fisico al confine tra ordine e disordine che dà direzione al caos delle parti psichiche non riconosciute, viene dato un esempio attraverso l’analisi simbolica dell’opera alchemica.

Il volume dapprima introduce ed approfondisce il tema del Femminile nell’uomo accompagnando il lettore verso l’incontro con la donna interiore e in seguito affronta la fenomenologia delle figure femminili che animano il teatro interiore secondo un’evoluzione che andando di pari passo con l’esperienza pratica fa accedere ad una più sentita e profonda dimensione del sentimento d’amore. Il fine è di condurlo ad una visione di Anima non tanto teorica quanto pratica, nella vita di tutti i giorni e nella prassi analitica.

cop-2-floro-663-5-2Raffaele Floro

Alla ricerca di Anima – Il ritorno

Il sentimento come Anima nella vita e nella rivisitazione

simbolica del Faust, della Divina Commedia e dell’Asino d’oro

C’è un collegamento molto stretto, consequenziale e coerente, tra il primo e questo secondo volume, entrambi dedicati “Alla ricerca di Anima”. Sulla scia del pensiero junghiano potremmo dire che si tratta di un collegamento psicoide tra psiche e corpo, da intendere alla stregua di un ponte gettato tra la generalità teorica de “L’Incontro” con Anima e la specificità pratica de “Il Ritorno” di Anima, ossia un ponte di congiunzione tra una parte in cui c’è più ’psiche’ e una parte in cui c’è più ‘materia’.

Questo secondo volume procede, dunque, con l’affermazione che quanto è stato chiarito nel primo non è solo materia teorica, ma diventa esperienza pratica nella clinica analitica e nella letteratura, tema da affrontare in una specifica opera successiva, nella scrittura, espressa a partire dal personale ‘pensiero del cuore’ di quei poeti e romanzieri che hanno tradotto in versi e in prosa il racconto dell’incontro con Anima nella vita e nell’animo.

Per darne testimonianza lo sguardo del volume si posa sull’analisi psicologica volta specificatamente all’individuazione delle quattro figure evolutive di Anima in opere importantissime della letteratura mondiale che, percorrendo trasversalmente alcune epoche della storia umana, dimostrano come la ricerca di Anima sia un mitologema costante ed ubiquitario che riguarda ogni uomo e parla diritto al cuore di ogni individuo.

Si inizia con il Faust di W. Goethe, si prosegue con la Divina Commedia di Dante e si termina con l’Asino d’oro di Apuleio.

Anche in questo secondo volume si è dato un grande risalto alla figura di Sofia, vista la sua presenza tangibile nelle opere analizzate, allargando lo sguardo analitico a culture diverse da quella occidentale al fine di individuare altre caratteristiche, riportate da uomini che le hanno vissute nell’intimo della propria condizione esistenziale, che siano d’aiuto lungo il cammino ‘Alla ricerca di Anima’.


 
pagine 96 | prezzo 12,00€ | cm 14,5x21

Il tanka è una forma lirica giapponese molto antica, addirittura precedente il celebre haiku di tre versi; il suo ruolo-chiave nella storia della poesia nipponica comincia nell’ottavo secolo d.C. (allora si chiamava waka) e si protrae fino ai nostri giorni. La struttura metrica del tanka è di cinque versi privi di rime e così divisi: quinario / settenario / quinario / settenario / settenario. Nel periodo classico della storia giapponese, l’epoca Heian, il tanka era spesso usato come veicolo di messaggi amorosi o di scambi di pensieri tra amici: a un tanka inviato, spesso scritto su un biglietto speciale, appoggiato a un ventaglio o legato a un ramo fiorito, rispondeva un tanka di ritorno.

Ispirandosi a quell’antico cerimoniale Paolo Lagazzi ha scelto venticinque tanka giapponesi recenti e li ha proposti in traduzione italiana, uno per ciascuno, a venticinque poeti italiani invitandoli a rispondere con un loro tanka. A loro volta i tanka italiani sono stati tradotti in giapponese, in modo che tutti i testi possano essere letti sia in Giappone che in Italia.

Arricchita da opere di Satoshi Hirose e Daniela Tomerini, un’antologia come questa è una testimonianza di grande valore simbolico: nell’età della nuova intolleranza, essa ci ricorda che anche tra culture profondamente diverse è sempre possibile il confronto pacifico, il dialogo, la comprensione reciproca. La libertà intima della poesia è la via più vera per ritrovare ciò che unisce gli uomini, ciò che li fa sentire, anche nei momenti più oscuri della storia, partecipi della stessa bellezza, della stessa magia, dello stesso mistero del mondo.

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