Giorgio Rimondi
Giorgio Rimondi
Ci troviamo ad affrontare, in maniera originale, le peripezie della trasformazione del pensiero individuando una prospettiva che evita di rispondere alla domanda filosofica in termini puramente filosofici. Il libro interroga invece l’eccesso che la abita e il desiderio che la muove. Musica, filosofia e psicoanalisi descrivono qui un campo di forze in cui si incrociano alleanze instabili, tensioni empatiche, ineffabili condanne, ma anche ricerche molto promettenti nell’ambito della trasformazione della cultura di genealogia maschile. Attraverso il confronto costante con Adorno, l’autore intende mostrare come il coraggio di pensare possa trasformarsi nel coraggio di chiedere l’impossibile.
Questo libro si occupa del tema e della possibilità della trasformazione, a partire dalla constatazione che la trasformazione si è definita come una pratica di pensiero, connessa al buon uso della ragione ma anche, e forse più, al coraggio e alla determinazione nel servirsene. Se pensare consiste nel sottrarsi alle forze oscurantiste e alle pigrizie individuali, sostengono i filosofi, è perché il coraggio dovrebbe far parte del pensiero stesso. Continue reading