pagine 192 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

Ci troviamo ad affrontare, in maniera originale, le peripezie della trasformazione del pensiero individuando una prospettiva che evita di rispondere alla domanda filosofica in termini puramente filosofici. Il libro interroga invece l’eccesso che la abita e il desiderio che la muove. Musica, filosofia e psicoanalisi descrivono qui un campo di forze in cui si incrociano alleanze instabili, tensioni empatiche, ineffabili condanne, ma anche ricerche molto promettenti nell’ambito della trasformazione della cultura di genealogia maschile. Attraverso il confronto costante con Adorno, l’autore intende mostrare come il coraggio di pensare possa trasformarsi nel coraggio di chiedere l’impossibile.

 

Questo libro si occupa del tema e della possibilità della trasformazione, a partire dalla constatazione che la trasformazione si è definita come una pratica di pensiero, connessa al buon uso della ragione ma anche, e forse più, al coraggio e alla determinazione nel servirsene. Se pensare consiste nel sottrarsi alle forze oscurantiste e alle pigrizie individuali, sostengono i filosofi, è perché il coraggio dovrebbe far parte del pensiero stesso. Continue reading


Parafrasando un frammento del «Pedro Páramo» di Juan Rulfo, scrittore culto ispano-americano, al quale per rendergli omaggio attinge l’inarrivabile Gabriel García Márquez nel partorire il celebre incipit di «Cent’anni di solitudine», anche lo scrivente… ha ricordato molti anni dopo del pomeriggio in cui l’autore di questi “spunti da letture avide e disordinate sulle categorie umane” lo ha introdotto davanti al plotone di volumi che incurvano i ripiani della sua zeppa libreria, per fargli conoscere l’angolo segreto in cui custodisce le passioni letterarie.

Uno di fianco all’altro i dorsi delle opere, adornati da differenti tipologie di caratteri, alcuni foderati in pelle, altri rivestiti in tela, molti cartonati e in bianca carta patinata, immobili aspettano quotidianamente di essere scelti, afferrati dalle dita, rispolverati.

Pescando nel pozzo della memoria, con estrema sintesi l’autore sottopone al lettore brevi passaggi di storie il cui comune denominatore è la suddivisione, l’incasellamento dell’uomo in categorie. Una sorta di viaggio, ma anche un invito, alla scoperta dei caratteri e della follia che rendono tragica quanto affascinante la commedia umana.