pagine 120 | prezzo 14,00€ | cm 14,5x21

Il percorso di letture e interpretazioni di questo libro demistifica la figura dell’utopista, mostrando come dietro la sua maschera di disinteressato “miglioratore del mondo” si nascondano interessate passioni di parte.

Il libro lega la cupa vera natura dell’utopia alle vicende storiche e alle ideologie politiche del Novecento: viene in questo senso indagata la questione se un pensiero e un progetto che si presentano come il frutto amorevole di un padre affettuoso, non possano rivelarsi piuttosto quali distorti intenti di un viscido zio, ambigua figura paterna incarnata tanto dal Grande Inquisitore di Dostoevskij, quanto da personaggi dei comics.

Quale rottura con il discorso di potere e autorità portato avanti da figure maschili, sono figure femminili a servire da decostruzione dell’utopia e da costruzione filosofica e politica della democrazia. Costruzione condotta soprattutto alla luce delle coordinate filosofiche che Derrida ha disseminato nei suoi scritti.


Le forme dell immaginario
Ida Travi
Dora Pal
 
 
pagine 135 | prezzo 14,00€ | cm 14,5x21

Con Dora Pal, la terra, Ida Travi procede nella sequenza poetica avviata con Tà – poesia dello spiraglio e della neve e proseguita nel tempo attraverso tre libri. In queste raccolte Ida Travi mette a fuoco la sua personale poetica centrata sui Tolki, esseri umani, esseri comuni, abitanti una strana terra e parlanti una lingua ridotta all’osso: figure senza tempo, ex studenti, ex lavoratori, venuti da chissà dove. Una vecchia, un uomo, una ragazza, un bambino. E intorno qualche sacco di farina, un campo, un recinto, un albero. Vre è solo una ragazza, questo è il nome che le è stato assegnato. Zet ha una benda arrotolata sulla testa. Kiv, il bambino, tira il carretto. Kiv è sottile come un filo d’erba. Dice la vecchia: “Cerca le parole e troverai le immagini’. Tra loro ogni tanto canta un usignolo. Tra loro ogni tanto compare Ur. La terra ritroverà il suo tremore. Nelle squame dei pesci, nei fossi, nelle ali degli uccelli. Dietro le porte dell’ex ufficio, in laboratorio. Nel sacchetto, nel secchio. Nel libro, nel fiore. E qui. Nell’androne. Qui. Sotto l’albero della decadenza…