pagine 304 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

Gaspara Stampa è una giovane poetessa piena di talento che nella Venezia degli anni fulgenti del Rinascimento, riesce a imporre con grazia e durevolmente la propria autorità nell’ambiente intellettuale e artistico cittadino, e a conquistarsi una fama che è giunta fino a noi. Gaspara Stampa è stata capace di rimodellare in profondità, per adattarli a sé, un codice e una cultura predisposti per tutt’altro soggetto lirico. Sovverte, a norma della propria esperienza, la forma consacrata del libro di rime per un unico amore, e smentisce la tradizionale e irriducibile solitudine dell’io iscrivendo nel testo una comunità dialogica, vivace e partecipe, composta di donne che la scortano e garantiscono per lei. Rinuncia, infine, a qualunque aldilà, scegliendo lo stare “qui” per indicarci quanto di grande e di irrinunciabile vi è contenuto: la meraviglia di essere un corpo vivo, l’estasi che proviene dalla materialità delle cose, e la sovrabbondante bellezza del mondo terreno. Continue reading


 
pagine 348 | prezzo 25,00€ | cm 13,5x21

Quando un’opera è studiata bene,
viene bella per conto suo
.

(Primo Levi, La chiave a stella)

Questa è l’opera che ho visto lungamente studiare nel suo atelier da Elisabetta Orsini, e per questo ‘venuta bella per conto suo’. Sobria nel formato, parla per lei un’immagine di copertina che ha la potenza iconica di un’impresa di Alciati: la camera d’infanzia, la camera dei giochi è l’antefatto dell’atelier di ogni grande scrittore, artista o scienziato, perché per i bambini i giochi sono questioni serissime. Un tema capitale che serpeggia nell’intero volume e culmina nel quarto e ultimo capitolo, La stanza dei giochi, dove tra le frasi in esergo ne troviamo una fulminante di Florenskij, autore multiforme e geniale quant’altri mai:
Il segreto della creatività sta nel conservare la giovinezza. Il segreto della genialità, nel conservare l’infanzia. Questa la cellula generatrice e autobiografica del libro, che non è un’ovvia e troppo facile storia degli ateliers, ma un impegnativo itinerario speculativo che, con sottigliezza ed eleganza, ne visita e indaga nel profondo i luoghi inattuali, cioè i non effimeri e i perennemente attuali.

Giorgio Stabile