pagine 216 | prezzo 16€ | cm 11,5x16,5

In questo libro si raccontano amori, guerre, imprese, esodi e trasgressioni, grandi amicizie, tradimenti e astute vendette, ma anche storie di sesso, follia e passioni di donne e di uomini migliaia di anni lontani da noi, ma non così tanto diversi da noi.
Questi frammenti del nostro passato remoto riguardano alcuni personaggi mitici, che altro non sono che proiezioni della coscienza e dell’inconscio di chi li aveva immaginati e tramandati al tempo di quello straordinario incrocio fra Europa Mediterranea e Medio Oriente.
In questo testo si trovano interpretazioni psicoanalitiche del modo di vivere e di pensare di quei popoli del passato e di quanto ne resta nel nostro tempo.


Il libro percorre i sentieri del pensiero junghiano di Luciano Perez, il cui sguardo era sempre aperto verso nuovi orizzonti, con profonda umiltà e rigore scientifico. Pagina dopo pagina, l’autore si aggira poeticamente e immaginalmente nei meandri del sapere, non solo psicoanalitico, ma anche letterario, mitologico, artistico e sociologico. Questa raccolta di scritti si pone come lascito di un Maestro, come crogiolo nel quale le profonde e ispirate riflessioni di Perez si incontrano e si fondono, trasformandosi alchemicamente e guidando i lettori nell’affrontare tematiche universali, archetipiche. In questo libro che racchiude i diversi volti del pensiero di Jung, l’autore pone un interrogativo ancora valido nel presente: che cosa significa essere analisti junghiani oggi? E nella risposta ritroviamo la saggezza di Perez, i cui pensieri erano idee dell’Anima che aprivano – e aprono tuttora – nuove prospettive, invitando ad assumere la sua stessa postura riflessiva, grazie alla quale il miracolo si compie e la comunicazione diventa uno spazio immaginativo in connessione con i processi empirici. Perez era un uomo profondamente colto, erudito, che amava utilizzare il sapere per rivelare, non per nascondere.

Luciano Perez (1940-2015), specializzato in Psichiatria, è stato Psicologo Analista Didatta del CIPA. Profondo conoscitore della Psicologia Archetipica, dell’Islamologia, della Simbolica, dell’Alchimia e della Kabala, ha coltivato altresì il proprio interesse per la musica, le arti figurative, la poesia e l’archeologia. Ha curato la traduzione di testi di Jung non inclusi nell’Opera Omnia. In qualità di Didatta ha formato numerosi analisti junghiani.