Il Tridente Campus | L_ombra
aa.Vv.
1875-2025. Perché Jung?
 
 
pagine 184 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

Volume XXVI: 2025

Nel cuore della domanda: il filo del senso tra phronesis e individuazione
Alessandro Defilippi

Satana è padrone dell’orecchio di Yahwèh. L’attualità di Jung e l’impermanenza del male
Gianluigi Passaro

Abbracciare il buio
Robert M. Mercurio

Quale ricerca in Psicologia Analitica? Riflessioni sull’esplorazione della psiche a partire da Jung
Magda Di Renzo, Alberto Favole, Maurizio Olivero

«Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto intorno a cui l’intelletto si affanna inutilmente». Svelamenti del corpo e rivelazioni dell’immagine e dell’immaginale
Stefano Cavalitto, Laura Cima, Carlo Melodia, Barbara Nicolino

Attualità dello sguardo epistemologico junghiano nell’esperienza del training analitico
Luca Freiria

Attualità dello sguardo epistemologico junghiano nell’esperienza del training analitico
Camilla Manzo

Mondo delle immagini e postura etica: Jung nella pratica analitica
Sonia Giorgi

Tra adattamento e individuazione: psicoterapia e analisi in dialogo
Vincenzo Grenci

Al di là della psicoanalisi, il valore attuale dell’opera di Jung
Donato Santarcangelo

Jung, un umanesimo trasversale necessario
Carla Stroppa

Il Libro Blu di Olga Fröbe-Kapteyn: l’esperienza creativa di una donna e il suo rapporto con C.G. Jung
Riccardo Bernardini

Essere giusti con Jung
Alessandro Croce

Se incontri Jung per strada, uccidilo
Maurizio Olivero, Ferruccio Vigna

Augusto Romano e Elena Gigante, Le scritture della cura. Riflessioni intorno al «caso clinico»
Alessandro Croce

Aniela Jaffé, Il mito del senso nell’opera di C.G. Jung
Fabio Donna Bedino

Riccardo Bernardini, The Art of the Self. The Blue Book of Eranos Founder Olga Fröbe-Kapteyn
Martino Lioy

Tommaso Priviero, Fuoco e forma. Jung. Dante e il Libro Rosso
Angela Michelis

Toni Wolff, Introduzione alla psicologia di Jung
Michela Oliva


 
pagine 96 | prezzo 10,00€ | cm 14,5,x21

Questo è il testo di una conferenza di Jacques Derrida tenuta a Roma nel 1996. “Mentire è voler ingannare l’altro, talvolta anche dicendo la verità. Si può dire il falso senza mentire, ma si può anche dire la verità con lo scopo di trarre in inganno, cioè mentendo. Ma non si mente se si crede a ciò che si dice, anche se è falso”. Derrida affronta il problema della verità, tema filosofico per eccellenza, attraverso lo “spettro” della menzogna. Da una sorta di “storia” della menzogna – della quale il filosofo discute innanzitutto la possibilità stessa – emerge il tema, anch’esso fondamentale per la filosofia, del rapporto tra verità e politica. Al centro del discorso ci sono le posizioni di Koyré e di Hannah Arendt, ma Derrida fa partire la sua “storia” da Nietzsche e, attraverso Platone, Sant’Agostino, San Paolo, Kant, Hegel e Heidegger, arriva fino alle guerre d’Algeria, del Golfo, del Ruanda e dell’ex Jugoslavia. Nel suo denso saggio di commento Lucio Saviani fa emergere molti temi nascosti tra le pieghe del discorso di Derrida chiarendone tutta l’attualità, a distanza di anni, per il nostro tempo di fake news, A.I., propaganda politica e comunicazione in tempo di guerra.

Jacques Derrida (1930-2004) è stato uno dei più grandi filosofi del Novecento. Conosciuto come il padre del decostruzionismo, oltre a essere stato tra i fondatori del Collège lntérnational de Philosophie, ha insegnato all’École Normale Supérieure, all’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales e in diverse università americane. Tra le sue opere, tradotte in più di venti lingue: La scrittura e la differenza (1967), Margini della filosofia (1972), Spettri di Marx (1993), Politiche dell’amicizia (1994), Donare il tempo (1996).