| Fabula |

pagine : 97
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 11,00
ISBN : 9788871864402
Anno di pubblicazione : 2010



acquista su amazon _____________
Silvio Aman
Ariele
 
 



Il poeta che qui leggete, e che cammina per le vie del mondo sotto il nome di Silvio Aman, l’autore di Sin­fonia Alpina e di Nel cuore del Drago, sa bene – come sa bene anche il lettore avveduto – che non si scrive per parlare di sé, semmai per dar vita a parole calde come i fili di paglia di un nido, severe come i legni di una casa custodita dal tempo. Come un acquarellista sublime, intento a salvare nei suoi piccoli e cerimoniosi quadri le minime cose della vita, il loro simbolismo più segreto, e sia pure intinto di un’an­goscia da cui neanche la più luminosa e più pura bel­lezza ci può preservare, anche Aman tenterà dunque – in virtù di «un lavoro lungo e quieto» – di dipin­gere i suoi «mobili in ciliegio,/ I vasi colmi d’acqua con le dalie,/ I piatti azzurri appesi/ E dentro l’aria argentea, l’ombra» (Aliénor). Con la sua lingua squi­sita e un po’ démodée, che non disdegna di attingere a forestierismi e locuzioni trapassate, con il suo stile così lieve e aereo (come il titolo del libro ci fa d’al­tronde presagire), con la sua sensibilità così squisita e accesa e i suoi raffinati modelli poetici, concentrati tra fine Ottocento e primo Novecento, tra (met­tiamo) Corazzini e Rilke, il Verlaine malinconico delle Fètes gakntes e certe vertiginose, scure accen­sioni espressionistiche della pittura viennese di inizio secolo, il poeta che tanto ha amato Walser, e che ha dato vita a una rivista – «Hesperus» – dal nome elo­quente e ambiguo, davvero sembra muoversi ad ogni pagina sugli orli notturni del verso, tra pensieri in­confessabili, figure mitologiche degne di un lettore di Freud e flore dai nomi inquietanti e minacciosi. Ma il lettore che lo segua con attenzione, non man­cherà di cogliere – dietro i fili ossessivi che tramano il libro – un disegno di limpida purezza e di amorose dedizioni: quasi che quei fili fossero lì proprio per custodire, intatto, il segno – il più semplice ed elementare – del cuore.

G.P.