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Prima dei memorabili fatti del 1848 e anticipando l’impresa editoriale del Le Monnier curata da Orlandini e Mayer, la scelta antologica e l’intelligente proposta del veneziano Luigi Carrer ( 1801 -1850) offriva al pubblico italiano, tra il ’40 e il ’42, una vasta raccolta delle prose e delle poesie foscoliane. Ma ancora di più il ricco volume, che usciva in fascicoli a Venezia dai torchi della tipografia del «Gondoliere», si segnalava per l’importante e accurata Vita di Ugo Foscolo, un ampio e puntuale ritratto, tra cronologia e letteratura, che da ultimo andò a coronare un meticoloso lavoro di ricerca e di sistemazione critica.
Merito del Carrer fu quello di attenersi strettamente a un confronto diretto con l’opera e la vita del suo autore, evitando i rischi che già altri prima di lui avevano corso nel tratteggiare l’epoca, gli scritti e il personaggio di Ugo Foscolo. Anzi in un confronto con gli scarni e disinformati medaglioni biografici che popolavano le molteplici edizioni di opere foscoliane, soprattutto dopo la morte del poeta, l’equilibrato restauro del Cangerebbe il merito di porre in una luce diversa l’intricata vicenda di una vita tanto straordinaria quanto disperata. Nel condurre la propria ricognizione su un personaggio cosi complesso e ricco di sfaccettature, il Carrer si tenne saggiamente fuori dalle polemiche che avevano accompagnato le tante clamorose iniziative del poeta. Ben al di là dell’aneddoto, questo contributo si distinse già allora per la correttezza e l’ampiezza dell’informazione: tutto questo senza concedere nulla al caso, a interpretazioni avventate, a giudizi estetici perentori, nonostante il credito artistico che il Carrer si era guadagnato nel panorama veneziano e che aveva ottenuto grazie alla sua singolare rielaborazione della ballata romantica. Anzi, di quella stagione giovanile e del romanticismo veneto, il Carrer vesti i panni dell’interprete più originale e accreditato proprio nelle pagine della Vita foscoliana, che non passò certo inosservata tra coloro che per tutto l’Ottocento guardarono con interesse e ammirazione al magistero intellettuale, e soprattutto politico, di Ugo Foscolo.