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Dello scrivere le vite, scritto da Torquato Malaspina nel 1584, è un importante trattato sull’arte della biografia, restato inedito per oltre quattro secoli. Letto e discusso, infatti, nell’estate del 1584 in due sedute della fiorentina Accademia degli Alterati, a cui apparteneva il suo autore, testimonia del grande interesse per la storia che percorre tutto il secolo sedicesimo. Il dibattito sulla storia e la grande fioritura storiografica che caratterizzò, in particolar modo, l’area fiorentina, si accompagnarono al lavoro infaticabile dei biografi che, sulle tracce dei grandi esempi del passato, da Plutarco a Svetonio a Diogene Laerzio, riccamente scrissero sulla spinta di esigenze precise del loro tempo.
Torquato della nobile famiglia dei Malaspina della Lunigiana, nato nel 1557 e morto nel 1594, fu brillante frequentatore dello Studio pisano e poi membro della Accademia fiorentina degli Alterati, dove molto si discuteva di storia. Il suo trattato Dello scrivere le vite è uno dei pochi esempi di riflessione teorica sul tema, a fronte della grande messe di biografie scritte all’epoca. Dopo un lunghissimo oscuramento, dunque, il testo elaborato dal Malaspina riappare in una collana non a caso dedicata alla scrittura biografica, contributo non certo minore ad una delle più appassionanti querelle dell’intero secolo XVI.