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Scusi, Lei crede in Dio? Quale sorpresa sarebbe se, l’intervistato rispondesse, a sua volta, socraticamente, con una interrogazione: – Scusi me, ma che cosa intende Lei per “Dio”? -. Si da, infatti, per scontato il concetto che con quella parola si debba intendere il Creatore onnipotente e Giudice supremo del Vecchio Testamento. Eppure, l’Occidente ha conosciuto un’epoca nella quale l’obiezione non avrebbe destato sorpresa; quando, cioè, quella parola non aveva ancora necessariamente assunto lo stesso senso per tutti.
Nel corso della storia dell’Occidente cristiano si sono levate voci di dissidenti, i quali, mettendo in discussione il Dio imposto dal dogma, non sono passati all’ateismo, ma hanno anzi voluto purificarne l’immagine. Quelle voci sono state, ricorrendo a strategie diverse, emarginate e ridotte al silenzio. Dobbiamo, però, pensare che esse esprimessero esigenze profonde, che hanno continuato, spesso in maniera sotterranea, a farsi sentire. Anche oggi esse tornano a riaffiorare. Perché non tornare ad ascoltarle? Il libro affronta tre ambiti di particolare interesse: “la tentazione del buddhismo”, la “religione della Luce” di Zaratustra, il “catarismo” implicito nella Commedia.