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Misteriosa ed inquietante l’immagine della maschera, nei secoli e alle diverse latitudini : ci si maschera per i riti più diversi, dalle iniziazioni ai riti propiziatori; maschere dei nostri carnevali, del teatro antico, della Commedia dell’Arte, ma anche maschere dei rituali moderni o della sperimentazione artistica più recente. Esperienze diverse, culture diverse, ma che hanno in comune l’esigenza di cancellare l’identità di un individuo, di un intero gruppo sociale, perché diventi pronto ad accogliere una nuova identità: attraverso il mascheramento le divinità o gli spiriti prendono possesso dei corpi degli uomini; l’uomo mascherato assurge ad una potenza superiore, Altra.
Riscoprire il senso del mascheramento anche attraverso lo studio di Zanni, Zani, Zane, maschera oggi quasi dimenticata ma un tempo famosa e collegata, si diceva, alla satira contro i facchini bergamaschi: dalla sua immagine avrebbe preso vita la multiforme compagnia dei servi della Commedia dell’Arte, da Arlecchino e Brighella a tutti gli altri. Ma le caratteristiche di questa maschera rimandano a tradizioni ben più ampie e ricche di significato che inducono alla ricerca della sua vera origine: tradizioni folkloriche e riti religiosi, vecchi documenti, antiche fonti iconografiche, indagini etimologiche condotte comparando lingue d’altri paesi e dialetti d’Italia, possono far luce su un tratto della nostra tradizione spettacolare e restituirci un senso vivo e profondo del fare Teatro.
Zanni, non un rozzo villano, ma colui che incarna energie diverse, ci mostra ancora adesso la strada da intraprendere, verso un altro mondo, sotterraneo, legato alle fonti della vita, un’altra condizione dell’essere: abbandonare il mondo costruito del Padrone, della Città, accettare il rischio e andare verso il mondo del deserto, della foresta, del mistero, con tutto il suo meraviglioso, per tornare rigenerati: è il fascino dei personaggi al limite fra due mondi. Ciò che colpisce è la capacità della maschera di condurci in un’altra dimensione, in un viaggio sciamanico in un’altra realtà.