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Cosa accade quando i filosofi tornano a narrare?
Senza allontanarsi dal loro cammino di conoscenza, alcuni pensatori si affidano in queste pagine al gesto narrativo. Il loro intento è di accostarsi con sempre maggiore approssimazione all’essenza delle cose. Alcune questioni che rivestono un rilievo decisivo nel pensiero contemporaneo lasciano la rassicurante forma saggistica e si aprono alle mobili strutture del racconto, all’emozione di una storia. Dodici autori si affidano alla narrazione per dare vita a un racconto ulteriore, che promette un senso più lontano di ciò che è rivelato, antecedente all’intelligibilità. Un elemento è comune a tutte le narrazioni che questo libro consegna al lettore: al linguaggio che designa, si oppone il linguaggio apofantico che non crea ma disvela, in un lasciar apparire senza presupporre una volontà causale.
Queste storie vogliono far pensare a un fuoco fra le erbe di un campo. E in realtà ogni pagina possiede questo lontano lampeggiare. L’occhio ne subisce la forza. Ma è un fuoco che non sta lì per svuotare lo spazio periferico, bensì per dargli movimento ed equilibrio. Aprendoci alla possibilità di aggiungere finalmente una frase inedita al nostro discorso ripetitivo sul mondo.