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I poeti dicono ciò che precede ogni reale: ciò che viene.
I poeti, se sono nella loro essenza, sono profetici.
Martin Heidegger
In un tempo come il nostro, per tanti aspetti “insostenibile”, la profezia dei poeti ci indica la direzione potenzialmente evolutiva del nostro travaglio. Questo senso di liberazione emerge però dalla piena accettazione e dall’attraversamento di tutte le contraddizioni, e a volte le distruzioni, che la crisi antropologica in atto richiede. È infatti un’intera figura di umanità che si sta consumando in ciascuno di noi.
Ma questa faticosa fase terminale porta con sé le straordinarie potenzialità di nuova nascita.
Sapremo ascoltarne l’annuncio nel grande frastuono occidentale? Sapremo ascoltare la nostra voce più profonda?
E sapremo costruire cammini concreti, personali e storico-colletivi, di ricominciamento?
A queste domande ci aiutano a rispondere i versi di alcuni poeti che vissero e vivono la loro esperienza poetica proprio come avventura iniziatica e balbettando di una nuova umanità.