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«Io vedevo passare occhi saettanti e criniere di fuoco. Mi atterriva chi nascondeva le fate e non mi permetteva di lottare contro la morte che arrotava i denti. Fuggivo chi voleva rinchiudermi nelle reti dei quotidiani doveri carnali. Chi conosce le strade e i marciapiedi. Chi ha moglie, madre e figlia. Chi legge, chi sta sui banchi, chi parla al prete. Chi sogna il viaggio e compra l’anello. Chi ha studiato come fare e cosa dire. Chi soffre e va a cercare compagnia, chi crede d’essere amato e bello. Chi cerca l’ordine e il disordine della terra e dell’acqua. Chi non sa dimenticare e vuole ricordi. Santi, medici e malati.
Ma se il suono ti assorda e ti attraversa il vento, se piangi come la pioggia e ridi nascosto nelle foreste, nessuno ti può sentire».
(dal racconto La testa tra le mani)
Ignazio Majore (Barcellona P.G. 1926-Roma 2022), psichiatra, ha insegnato psicoterapia nella Clinica di malattie nervose e mentali dell’Università di Roma. È stato analista didatta della Società Psicoanalitica Italiana. Se ne è distaccato nel 1972 e ha fondato la Scuola di Analisi Mentale. Ha pubblicato numerosi testi scientifici e divulgativi.