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I due culmini della sessualità umana, nell’infanzia e nella maturità, pongono al soggetto il problema del suo confronto con il tema della generazione. Questo confronto è traumatico. A quattro anni la struttura del “luogo della fobia” ne tempera il primo impatto. L’epoca dell’adolescenza fa paradossalmente emergere la permanenza di un’istanza di conservazione e restaurazione delle “teorie sessuali dei bambini” alle quali la psicoanalisi consente di guardare come a una Scienza segreta dell’Amore che salva l’errore dalla tirannia della verità.
L’autore sottolinea come una psicoanalisi capace d’intendere il significato delle teorie sessuali dei bambini, così come la centralità del luogo della fobia, fondamenti della strutturazione del soggetto, sia utile per la comprensione di modalità psicotiche da cui tutti siamo abitati.