- Collane
- Amore e Psiche
- Il Tridente Saggi
- Il Tridente Campus
- Narrazioni della conoscenza
- Pensiero e pratiche di trasformazione
- I volti di Hermes
- Il castello di Atlante
- Echi dal labirinto
- Scrivere le vite
- Fabula
- Ritratti d'artista
- Le forme dell'immaginario
- Architettura e trasformazione del costruito
- Quaderni di ergonomia
- Biblioteca del Cefalopodo
- IMM'
- Altre proposte
- Altro
- In Vetrina
- Prossimamente
- Indici Analitici
- Riviste
- Ufficio stampa
Il romanzo è ambientato nella Torino dei nostri giorni. L’anima tormentata di un graduato, Gaetano Romeo, sente il bisogno di confrontarsi con lo psicologo analitico Orfeo Manin.
Dal racconto della sua vita, e soprattutto dei suoi sogni, e dalle associazioni mentali che suscitano in lui, emergono storie ben note, eppure sempre diverse: la sempre complicata relazione con i genitori; il rapporto conflittuale con il padre; i grandi amori mancati, adolescenziali o della prima gioventù; le aspirazioni più profonde e segrete fallite; le grandi relazioni erotiche risultate effimere, ma anche l’oscura volontà dell’anima in pena di farla pagare a chi, secondo il Romeo, ha provocato il suo male di vivere. Emerge per ciò, in quest’analisi, anche una dimensione criminale, latente nel disagio esistenziale di Gaetano Romeo. Pulsioni sin troppo concrete di morte lottano con pulsioni di rinascita. La tragedia risulterà più forte?
L’ombra che uccide è un romanzo breve e godibilissimo, segnato da dialoghi vivaci e serrati, e ricco di humor, che rivela la complessità e la ricchezza della “via analitica” al riscatto di sé. Senza essere in nessun modo un “giallo”, il romanzo potrebbe però esser detto “psicocriminale”.