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C’è posto ancora in noi per una madre, quando la madre non c’è più? E che posto aveva lei per noi, nel momento in cui eravamo figli e lei una eterna, immortale presenza?
Questo breve e intenso romanzo narra uno struggente dialogo tra madre e bambino, tessuto sul filo della memoria. Disseminato di presagi di lutto e di assenza, il racconto – avvincente e di raro lirismo visionario – è illuminato dai colori accesi del desiderio e dalla speranza di colmare il vuoto di chi ci ha messi al mondo, raccogliendone l’eredità di amore, fiducia, libertà.
Tra sogno e realtà, esperienza e mito, la madre concreta si intreccia con quella archetipica, insieme strega e fata, mistero e certezza, ma soprattutto donna con un suo inaccessibile passato, capace di lasciarci nel tempo il dono più grande: la forza di proseguire l’accidentato e meraviglioso viaggio dell’esistere da soli, e senza di lei.