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Questo libro appartiene alla collana Narrazioni della conoscenza.
Dal Canto di Orfeo alla Lira di Apollo, al sorgere della Città dell’uomo. Per lumi sparsi si costituisce come un intreccio di memoria e riflessione, di storia, poesia e mito, e di linguaggi diversi, dal dialogo al racconto, dall’esegesi alla filosofia, seguendo il libero movimento dell’immaginazione, che unisce nelle stesse ‘narrazioni’ la pietà feroce di Giuditta e la sacra furia di Medea, la ‘celeste’ pittura di Simone Martini e la ‘terrena’ poesia di Mario Luzi.
In questo intreccio lo spazio si fa tempo e il tempo spazio nella barocca, ‘corpulenta’ scrittura di Vico, come nel puro concetto di Hegel; nella inquieta meditazione di Heidegger e nella sofferta poesia di Celan, come nella varietà dei racconti e delle poesie di Borges e nei plurali pensieri di Benjamin.
Si estende, infine, lo spazio e si contrae il tempo nella rappresentazione kafkiana del “più grande teatro del Mondo”, culmine e tramonto della Città dell’uomo, ove la moderna New York atlantica e l’antica Neapolis mediterranea sembrano riflettersi l’una nell’altra.