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Questo libro contribuisce alla riflessione sulle trasformazioni in corso nella cultura contemporanea attraversando il rapporto enigmatico che si stabilisce tra il nostro sguardo e le immagini, specialmente quelle fotografiche. L’autore riconosce alle immagini una presenza operativa che produce effetti di cambiamento nella nostra percezione della realtà e delle relazioni che costituiscono il mondo, mutando così il nostro modo di parteciparvi. Attraverso l’uso di parole-chiave come “vicinanza”, “sorriso”, “stanchezza”, “anacronia”… Riccardo Panattoni rintraccia le trasformazioni di cui si può fare esperienza nel momento in cui si prende sul serio l’indipendenza delle immagini dai nostri occhi, i quali sono costretti a diventare “sguardo” nel momento in cui siamo intimamente spiazzati dal lavoro di umanizzazione che le immagini producono in noi.
Si comprende così che l’esitazione, la responsabilità e l’incanto sono i doni del nostro abbandono alla presenza viva delle immagini; sono punti di svolta di un’esperienza umana rinnovata eticamente per una via del tutto imprevista.