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Il trauma e l’anima è il libro in cui Donald Kalsched porta avanti la ricerca iniziata con il suo primo lavoro, Il mondo interiore del trauma (1996), approfondendo questa volta gli aspetti mistici e spirituali che spesso prendono forma nei momenti più intimi del lavoro psicoanalitico. Attraverso la descrizione di diversi casi clinici, che include anche il dialogo terapeutico e i sogni dei pazienti, dimostra che la psicoterapia del profondo con i sopravvissuti al trauma può aprire a entrambi i partner dell’analisi un “altro mondo” di realtà non ordinaria, in cui abitano potenze demoniche della luce come delle tenebre. Il mondo mitopoietico – sostiene – non è soltanto un prodotto difensivo della nostra lotta contro le dure realtà della vita, come proponeva Freud, ma un dato perenne dell’esperienza umana; un mistero che spesso è proprio al centro del processo di guarigione, anche se altre volte stranamente lo contrasta.
Con l’obiettivo su questi “due mondi”, Kalsched si addentra in una varietà di tematiche, costruendo, capitolo dopo capitolo, un approccio psico-spirituale al trauma e alla sua cura, che include:
– le immagini del bambino-anima perduto nei sogni e l’idea che questo “bambino” rappresenti un nucleo essenziale di vitalità che le difese psicologiche proteggono e perseguitano allo stesso tempo;
– la discesa di Dante all’Inferno come paradigma del percorso psicoterapeutico e della inevitabile lotta che comporta contro le energie autodistruttive;
– l’innocenza dell’infanzia, con il suo ruolo centrale nella vita spirituale di un individuo, vista attraverso Il piccolo principe di Saint-Exupéry;
– i recenti sviluppi che hanno reso più efficace la cura del trauma, come l’attenzione clinica ai processi impliciti, in campo relazionale, e le scoperte delle neuroscienze affettive a base corporea;
– la vita di Jung come specchio del suo trauma precoce, il ritiro della sua anima in un santuario interiore e il graduale recupero della totalità attraverso l’integrazione del suo sé diviso.