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Abel è scomparso. L’ultima volta che è stato visto era lì, seduto di fronte al mare. Silenzioso e pieno di domande. Domande forse senza risposta. Hanno ritrovato il suo diario sulla spiaggia di Olvido, paesino affacciato sui mari del Sud. Tre persone, molto diverse tra di loro, si mettono sulle tracce di Abel decifrando quel diario. Ciascuno porta con sé la propria storia, ciascuno il proprio dramma. Yoseph ha perso il suo compagno in un terribile incidente d’auto ed è fuggito lontano da Olvido, Tilio cerca Abel per ritrovare se stesso ed esorcizzare la sua vita rinunciataria, Esmeralda si pone tante domande a cui la frenesia dell’esistenza sottrae le risposte.
Le strade dei tre giovani si uniscono sotto il sole e si separano. Tilio intraprende un viaggio che lo porta in Sudamerica, tra le braccia della misteriosa Luna, sull’altopiano boliviano e nel Salar di Uyuni, alla ricerca di un senso dell’esistenza che pare risiedere proprio in quel viaggio senza meta. Il mistero della scomparsa di Abel apre la via all’introspezione, alla fine rappresentazione dei contorcimenti dell’animo in preda all’angoscia. Ne nasce una lucida analisi dell’uomo contemporaneo, con i suoi vicoli ciechi e le sue aspirazioni difficili da assecondare.
Sulle orme dei tragitti latinoamericani, narrati in Sacbeob (2010) e Diario Sudamericano (2012), l’autore e compositore sceglie questa volta la forma della fiction per narrare esperienze di viaggio e attraverso queste entrare in contatto con la propria interiorità.
Le tradizioni musicali si accompagnano alla genuinità che il fare musica riveste, in una dimensione partecipativa. La natura meravigliosa, con i suoi silenzi e con i suoi segreti, si staglia come una divinità antica sullo sfondo di queste peregrinazioni.