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Il volume non è soltanto l’omaggio ad uno studioso che ha percorso gran parte della sua lunga carriera all’interno dell’Università di Bergamo conservando il gusto per la ricerca, con una produzione ampia e costante, ma costituisce l’esito di un impegno comune, da parte dei colleghi della Facoltà di Scienze Umanistiche, per la convergenza di una pluralità di discipline attorno a un tema caro al prof. Castoldi: l’influsso esercitato dalla cultura e dalle esperienze politico-sociali francesi non solo in ambito europeo e nei territori del vasto impero coloniale ma anche in altre regioni. Quali tessere di un mosaico, le molteplici prospettive di ricerca hanno composto una rappresentazione variegata e policroma che si colloca nel solco dell’ampia visione tesa ad un’armonica pluralità di saperi che ha caratterizzato gli anni del rettorato di Alberto Castoldi.
Alberto Castoldi ha insegnato all’Università degli studi di Bari (1971-1981) e all’Università Ca’ Foscari di Venezia (1975-1976). Conseguito l’ordinariato, dal 1981 al 2011 è stato docente di Letteratura francese presso l’Università degli Studi di Bergamo, dove ha ricoperto i ruoli di Direttore di Dipartimento, di Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere (1991-1999) e di Rettore dell’Ateneo (1999-2009); ha fondato il Dottorato in Teoria e Analisi del Testo (1985) e il Centro Arti Visive (2005); ha promosso la nascita di diverse pubblicazioni scientifiche, tra le quali la rivista internazionale “Cahiers de littérature française” (L’Harmattan/Sestante), le collane “Il castello di Atlante” (Moretti & Vitali), “Locus Solus” (Bruno Mondadori), “L’envers du miroir” (L’Harmattan/Sestante), “Imago” (Sestante) e le riviste informatiche “Elephant & Castle” (http://cav.unibg.it/elephant_castle) e “Prospero’s” (http://prosperos.unibg.it/).
Negli anni la sua intensa attività di ricerca, che si traduce in numerose pubblicazioni, fra cui dodici volumi, va dalla letteratura di viaggio: Il fascino del colibrì, al romanzo fra Settecento e Ottocento: Il realismo borghese, al ruolo degli intellettuali negli anni trenta: Intellettuali e Fronte Popolare in Francia, al perturbante in ambito artistico: Grandville and Company e Clérambault. Stoffe e manichini, al rapporto fra droga e letteratura: Il testo drogato, alla simbologia dei colori: Bianco, al collezionismo: Bibliofollia, alla crisi dei valori nella modernità: Congedi, alle strutture e alle tematiche dell’immaginario: «In carenza di senso». Logiche dell’immaginario, Ritratto dell’artista “en cauchemar”, Füssli e la scena primaria dell’arte, L’immaginario delle mappe.