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Progettare la “prevenzione del rischio” nella tendenza dell’umanizzazione dell’ospedale, e più in generale dei processi sanitari, significa non trascurare alcun aspetto, come si legge nell’ampia rassegna di questo volume: dai rischi connessi con l’uso dalle apparecchiature biomediche, ai problemi cognitivi determinati dal sovrapporsi di segnali acustici nelle sale operatorie e negli ambienti per terapie intensive, fino al disorientamento logistico creato da una segnaletica ambientale inappropriata e agli errori di somministrazione dei farmaci dovuti a un packaging disattento. Tutto ciò pretende una visione più ampia e globale della progettazione come solo l’approccio transdisciplinare dell’ergonomia riesce a offrire. Si tratta quindi di integrare i criteri legati allo user centered design nelle tematiche proprie dell’architettura e delle infrastrutture, del risk quality and efficiency management and assessment, del product design e dell’interfaccia uomo-macchina-ambiente, sviluppando i requisiti connessi all’attenzione al personale, al servizio, al paziente e all’accessibilità per gli accompagnatori.