- Collane
- Amore e Psiche
- Il Tridente Saggi
- Il Tridente Campus
- Narrazioni della conoscenza
- Pensiero e pratiche di trasformazione
- I volti di Hermes
- Il castello di Atlante
- Echi dal labirinto
- Scrivere le vite
- Fabula
- Ritratti d'artista
- Le forme dell'immaginario
- Architettura e trasformazione del costruito
- Quaderni di ergonomia
- Biblioteca del Cefalopodo
- IMM'
- Altre proposte
- Altro
- In Vetrina
- Prossimamente
- Indici Analitici
- Riviste
- Ufficio stampa
La via della salute non è meno problematica di quella della salvezza, quando l’una e l’altra sono legate al duplice mito di una “restitutio ad integrum”, o originaria o futura, e all’esercizio di una volontà e di una tecnica gravide di retroterra nichilistici.
Presa dentro la morsa vita-morte, la guarigione corre un crinale pericoloso. Per inseguire il nemico – la morte – essa può scivolare dall’altezza di una salvaguardia virtualmente onnipotente verso pratiche impotenti di copertura e differimento.
Per pensare e coltivare la guarigione occorre guardare il negativo, prima ancora che guardarsi dal negativo. E confrontarsi vis-a-vis con la molteplicità esperienziale della sofferenza, con l’ambivalenza di ogni sapere della cura, con la complessità culturale e sociale della malattia.