pagine 200 | prezzo 17,00€ | cm 14,5x21

Il libro propone un metodo trasformativo di indagine della storia che prende avvio dalla individuazione del nodo irrisolto di “chi” narra la storia. Il soggetto narrante ha una doppia funzione perché è anche documento vivente. La Comunità di storia vivente di Milano propone la novità metodologica della rilettura dei fatti storici a partire dal nodo irrisolto della narratrice. La pratica della “storia vivente” indaga il profondo enigma che ha generato ciò che ciascuno e ciascuna è diventata: narrarlo e scriverlo è un nuovo modo di fare la storia. La filosofa spagnola Maria Zambrano chiama “viscere” il sé profondo che si espone, svelando i due livelli in cui corre la storia: uno che registra il visibile, che segue un ordine di fatti in successione, razionale, finalizzato al progresso; l’altro sotterraneo, oscuro, “le viscere della storia”, che regge il primo senza apparire, pure rappresentandone l’indispensabile supporto. Con la pratica della “storia vivente” si intende aprire le porte tra i due livelli.

Scritti di : Maria-Milagros Rivera Garretas, Marie_Thérèse Giraud, Marirì Martinengo, Laura Minguzzi, Laura Modini, Giovanna Palmeto, Marina Santini, Luciana Tavernini.

Comunità di storia vivente di Milano lavora da oltre dieci anni nello spazio della Libreria delle donne di Milano. Ha avuto inizio con la pubblicazione del libro La voce del silenzio di Marirì Martinengo, la fondatrice della comunità. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste e in siti; ha partecipato a convegni nazionali e internazionali dove è invitata per presentare l’innovazione teorica di cui la Comunità è autrice.


 
pagine 252 | prezzo 40,00€ | cm 24x24

Questo lavoro si fonda su una profonda conoscenza dell’insieme dei processi ingegneristici e architettonici che definiscono gli ambienti di pregio sonoro quali teatri, sale da concerto e ambienti polifunzionali. Attraverso la ricerca, lo studio della fisica degli edifici e l’ingegnerizzazione di materiali e tecnologie nel costruito, dal restauro alla realizzazione di nuovi ambienti, i progetti che coinvolgono Enrico Moretti testimoniano l’importanza di operare non solo con l’attenzione alla tecnica, ma anche con la sensibilità di chi ama la musica e il teatro, con la consapevolezza che i risultati non si misurano solo con strumenti scientifici, ma con il gradimento estetico e con la sostenibilità dell’intera opera.

Il contributo ai progetti di affermati architetti e designer quali Mario Botta, Aldo Cibic, Paolo Desideri, Vittorio Gregotti, Giancarlo Marzorati, Alfonso Natalini, Renzo Piano, Michele Reginaldi, Bernard Tschumi, Vittoriano Viganò, alcuni dei quali sono qui descritti e supportati da illustrazioni e soluzioni tecniche che interpretano le esigenze funzionali ed estetiche. Dall’Auditorium di Milano al Parco della Musica di Roma, dal Teatro dell’opera di Astana (Kazakistan) al Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Firenze e numerosi altri progetti.

Completano l’opera approfondimenti dedicati ai criteri e ai metodi della progettazione acustica, illuminotecnica, multimediale e delle macchinerie di scena. Il libro, unico nel suo genere, propone e integra i diversi aspetti della progettazione degli spazi teatrali e polifunzionali, interessa a progettisti, studenti, musicisti, gestori di teatri, a operatori della cultura e studi tecnici di enti pubblici e privati.

Enrico Moretti, dottore in fisica ed ergonomo, già docente allo IUAV di Venezia, vanta un’esperienza pluridecennale nell’ambito della fisica degli edifici, dall’acustica, all’illuminotecnica, all’energetica. È autore di numerosi articoli di acustica e di ergonomia, è inoltre fondatore della rivista “Ergonomia”. Appassionato di musica e teatro si appassiona alla progettazione integrata dei processi edili complessi approfondendo i settori della scenotecnica e della multimedialità. Vincitore (con Luigi Bandini Buti e altri colleghi del gruppo SEA) del premio “Compasso d’oro” ADI (anno 1981) in Disegno Industriale per una ricerca applicata in ergonomia, energetica e acustica.