pagine 104 | prezzo 12,00€ | cm 14,5,x21

Il romanzo è ambientato nella Torino dei nostri giorni. L’anima tormentata di un graduato, Gaetano Romeo, sente il bisogno di confrontarsi con lo psicologo analitico Orfeo Manin.
Dal racconto della sua vita, e soprattutto dei suoi sogni, e dalle associazioni mentali che suscitano in lui, emergono storie ben note, eppure sempre diverse: la sempre complicata relazione con i genitori; il rapporto conflittuale con il padre; i grandi amori mancati, adolescenziali o della prima gioventù; le aspirazioni più profonde e segrete fallite; le grandi relazioni erotiche risultate effimere, ma anche l’oscura volontà dell’anima in pena di farla pagare a chi, secondo il Romeo, ha provocato il suo male di vivere. Emerge per ciò, in quest’analisi, anche una dimensione criminale, latente nel disagio esistenziale di Gaetano Romeo. Pulsioni sin troppo concrete di morte lottano con pulsioni di rinascita. La tragedia risulterà più forte?

L’ombra che uccide è un romanzo breve e godibilissimo, segnato da dialoghi vivaci e serrati, e ricco di humor, che rivela la complessità e la ricchezza della “via analitica” al riscatto di sé. Senza essere in nessun modo un “giallo”, il romanzo potrebbe però esser detto “psicocriminale”.


Il libro è frutto di una frequentazione di quasi 30 anni fra i due autori, l’uno a suo tempo giovane paziente e l’altro psichiatra e piscoanalista junghiano. Ad analisi conclusa è cominciata una profonda amicizia scandita da appassionate conversazioni su psicoanalisi e senso della vita. Oggi il giovane di allora è un uomo maturo e l’analista si avvicina agli 80 anni d’età. Insieme hanno scritto questo libro, che si compone, come in un’intervista, da una serie di domande sull’inconscio, sui simboli archetipici, sui sogni seguite dalle risposte dell’analista sulla base di ricordi e riflessioni desunte dall’esperienza di più di 80.000 ore di incontri professionali nell’arco di quasi 50 anni d’attività.