pagine 240 | prezzo 22,00€ | cm 14,5x21

Un libro illuminato, crudo, ma non privo di speranza, per proiettarsi verso un futuro fondato sulle nostre radici culturali e sapienziali

La conoscenza non coincide con la padronanza filosofica e scientifica del pensiero. O con l’accumulo di informazioni corrette intorno alla vita, ma con la stabilizzazione di livelli di coscienza illuminati, attraverso una costante disciplina interiore.

Noi occidentali dovremmo rivolgere il nostro sguardo ai Misteri Eleusini, alle iniziazioni orfiche e a quei pensatori che platone definiva sophoì, ovvero Sapienti, e che hanno nome Eraclito, Empedocle, Parmenide, Pitagora, ma anche ai grandi nomi della conoscenza tragica, Eschilo, Sofocle, Euripide, per non citare che i maggiori.

Guardare alle redici della nostra cultura significa anche guardare alla sapienza d’Oriente, perché anche di essa (oltre che dello sciamanesimo iperboreo e della spiritualità indiana, persiana e mesopotamica) era pervasa la spienza di Pitagora, Eraclito, Parmenide, Empedocle, Democrito e Platone.

Questo tragitto Sulle tracce della sapienza cui il nostro autore ha già dedicato un omonimo fortunato libro, consente di fare colludere e collidere la grande esperienza conoscitiva originaria orientale-occidentale con le acquisizioni della scienza più avanzata (neuroscienza) e le domande di rinnovamento culturale e interiore poste dalla crisi della civiltà contemporanea.

Questa è la misura, la sfida per le donne e gli uomini dei prossimi decenni. Oggi la storia impone la più severa delle alternative: evolvere culturalmente e spiritualmente, in una rivoluzione antropologica che ponga il centro degli individui nel Sé e non nell Io ordinario, ripensando ai cardini e ai fondamenti della consociazione planetaria, o sprofondare in una barbarie e devastazione irreversibile e, come tutti vedono, già in atto dello habitat naturale e umano.


Questo libro, diretto a un pubblico di professionisti ma anche di studenti e di curiosi, nasce dall’esperienza di un piccolo gruppo di analiste junghiane, da anni impegnate nel campo della terapia con le coppie. La relazione di coppia vive infatti da decenni una fase di crisi e di ristrutturazione, che spesso fa sorgere una domanda di aiuto psicologico.

Il lavoro delle autrici è orientato alla ricerca di un modello teorico-clinico sistematico, congruo con l’identità junghiana, benché aperto al dialogo con autori di altri orientamenti analitici.

Il volume si articola in due parti. La prima parte include presupposti teorici, rivisitati nell’ottica di una psicologia della coppia, e corredati di esempi clinici. Vi si svolgono temi quali: la visione della relazione, fondata sul concetto di corpo sottile; il continuum dell’inconscio dal personale al collettivo; i complessi e le immagini archetipiche nel singolo e nella coppia; la costellazione familiare e la trasmissione inconscia tra le generazioni.

La seconda parte approfondisce il processo terapeutico.  Sono sviluppati argomenti quali: le fasi della terapia, il metodo analitico e i caratteri del setting con le coppie; il lavoro sui sogni; la valorizzazione delle immagini tramite il metodo del Gioco della Sabbia, in specifica e innovativa applicazione al campo della terapia con le coppie. Nel rivisitare concetti centrali della psicologia junghiana, come il concetto del Sé, si esplicita come l’individuazione sia un processo tanto individuale quanto relazionale.

Come affermano le autrici il lavorare con le coppie, ancor più che la terapia individuale, richiede che l’analista, formato nella propria analisi, nel training e in un continuo aggiornamento, rinunci non al rigore metodologico, bensì a un modello precostituito.