pagine 160 | prezzo 12,00€ | cm 11,5x16,5

Voglia di partire è una narrazione che si colloca, per un suo coté, nella letteratura di viaggio, per un altro, nel romanzo di formazione, allude al duplice viaggio, nel mondo e nella segreta alchimia della psiche; è infatti la storia di un viaggio di iniziazione dell’anima, fatalmente attratta in direzione sud-est, attraverso luoghi reali o trasfigurati nell’arco di una vita. Dalle coste della Normandia sfidando in kajak il mare della Manica, ai riti propiziatori dell’amore al sacrario di Portovenere, dal periplo in solitaria dell’isola vulcanica di Linosa, al magnetismo della Dea dei serpenti di Creta, dal magico hammam di Aleppo, al deserto di Ma’rib sulle tracce della Regina di Saba… E fosse anche un migrare a volo d’uccello da un caffè all’altro di Milano fino al porto della Darsena… i grandi viaggi, quelli che urgono a partire da dentro, producono trasformazioni silenziose, riservano prodigiose alchimie… Di questo viaggio nel tempo e nello spazio, la protagonista ha però perso memoria insieme alla propria identità. Ma qualcuno la rimetterà in viaggio imbarcandola a Venezia su una nave diretta a Cipro, perché ripercorra a ritroso nel tempo le tappe della sua vita in quella stessa direzione a sud-est che è stata discesa iniziatica nei sensi e nell’eros (perché, come afferma James Hillman, l’anima è sempre un’Afrodite). Con la suspense di un poliziesco il mistero della perdita di memoria della donna verrà svelato solo nell’ultima pagina.


 
pagine 208 | prezzo 18,00€ | cm 14,5X21

Una lettera di cento e più pagine? Difficile da concepire in tempi di tweet da duecento caratteri. Se però l’autore è Lumir Medana non c’è da stupirsi. Soprattutto se si tratta di una lettera indirizzata al suo non meglio identificato “amico di penna” Mirul Damena (ricorda qualcosa, come nome, no?), per girare intorno alla frase “si tratta di vivere senza io, così tutto ciò che ci appartiene arriverà”. D’altra parte solo Gian Piero Quaglino, memorialista ufficiale della Compagnia del Mitra, poteva riuscire ad aggiungere di suo, tra Prefazione e Postfazione, tutti gli indispensabili retroscena. Un volumetto dunque labirintico il giusto, in continuo andirivieni di storie intrecciate con altre storie. Siete avvertiti. Anche il più volenteroso dei lettori rischierà di perdersi. Magari finirà per arrendersi e alzare le mani. O forse si sognerà di abbassarle, le mani, direttamente…sull’autore. È un rischio da correre.