Il Tridente Campus | L_ombra
Autenticità e identità
 
 
pagine 232 | prezzo 22€ | cm

Nel convegno ARPA, tenutosi a Firenze il 23 Settembre 2018, sul tema dell’identità e autenticità, da cui proviene buona parte del materiale presentato in questo numero della rivista, era presente una formidabile testimone dell’arte contemporanea, irraggiungibile con le vie pubbliche ma raggiungibile con le vie del cuore: Marina Abramović. Questa artista insegna l’autenticità in ogni sua opera: in particolare nella frequentazione degli aborigeni dell’Australia centrale è venuta a conoscenza del dreamtime, il tempo del sogno, in cui la creazione esiste simultaneamente nel passato, nel presente e nel futuro. Lì tutto è autenticità.
Accanto a lei vari studiosi, psicoanalisti, teologi e filosofi, propongono in queste pagine differenti letture del termine autenticità, intesa come verità, spontaneità o interiorità. In ottica junghiana, in particolare, essa viene posta in relazione con la relazione dinamica tra gli archetipi della Persona e dell’Ombra.

Contributi di: Marina Abramovic´, Robert M. Mercurio, Claudio Widmann, Ferruccio Vigna, Giulia Valerio, Rev. Chase Danford, Maurizio Olivero, Alessandro Defilippi, Francesco Capra, Michele Di Bartolo, Angela Michelis, Donato Santarcangelo, Roberta Bussa, Federico De Luca Comandini, Laura Stradella, Alessandra Perugini, Alessandro Parola, Stefano Cavalitto, Francesco Capra.


 
pagine 144 | prezzo 14€ | cm 14,5X21

In Edeniche viene a parola il darsi iniziale di un’età arcaica in cui il tempo ancora riposava, quale pura idea, in seno all’essere; un’età in cui l’indefinito era riconosciuto come profondo essere del tutto. Il darsi iniziale ci parla della nascita degli esseri, una nascita alla quale nessuno si può sottrarre, così come nessuno può sottrarsi alla pena per la sorte che lo attende.
Edeniche ci narra della separazione degli esseri dalla sostanza indistinta e illimitata, in quanto destinati – quali esseri finiti e molteplici – alla contesa e al contrasto. Edeniche testimonia che è subentrato il conflitto là dov’era armonia. L’essere come sostanza persiste, mentre i suoi stati variano. Ecco perché in queste poesie il pensiero tenta di schiudere il permanere che si trova a fondamento del tutto.
Compito di Edeniche è di armonizzare l’essere con il suo venire a comparizione. Come? Proponendosi di dare parola al darsi iniziale e subito dopo alle cose che subiscono l’ingiustizia del tempo. Per farlo, sembra proprio che sia necessaria una parola che si radichi nell’aurora della terra, quell’aurora che prende il nome antichissimo di “natura”. Sembra proprio che sia necessaria una ricerca poetica che intenda il pensiero dell’essere-della-natura come parola della natura stessa e si costituisca come superamento dell’illusoria superiorità dell’uomo sugli altri esseri viventi.