pagine 224 | prezzo 16,00€ | cm

Francis Hofstein è un giovane medico quando nel 1964 incontra Lacan e decide di diventare analista. Partecipa così all’École Freudienne de Paris sin dal Maggio 68, in un periodo irripetibile nella storia della cultura europea. Il pensiero di Lacan e la prassi della sua Scuola si orientano verso il progetto del “ritorno a Freud”. Il rinnovamento della clinica e della didattica ridisegnano la cura, il divenire analista e la trasmissione dell’insegnamento psicoanalitico.
La passe è il nome che Lacan dà a questo passaggio da analizzanti a psicoanalisti della Scuola, a questo complesso dispositivo fatto di nomine, sedute, commissioni, che avrebbe dovuto costruire qualcosa di nuovo rispetto a quella che era diventata la “Chiesa freudiana”. Ma lo scioglimento dell’École nel 1980 interrompe il tentativo. È un fallimento da archiviare? O uno spunto da riprendere? Una questione meramente tecnica? O la cifra di un modo di stare al mondo riscontrabile nelle più diverse esperienze umane?
Intrecciando la sua vicenda personale al commento dei testi di Lacan, incrociando i dibattiti e le testimonianze degli analisti reduci dalla passe con quelle dei sopravvissuti ai campi di concentramento, Hofstein offre non solo un’invitante rilettura dell’opera di Lacan a uso degli analisi alle prime armi come di quelli più navigati, ma ci racconta una storia di incontri, scontri ed equivoci. Una storia di ribellione al padre e di donne che rivendicano di parlare a loro nome. La psicoanalisi e la sua storia come metodo di comprensione dei nostri conflitti e dei nostri legami con gli altri.


Sulle orme del Piccolo Hans
Sergio Finzi
L'amore che precede
 
 
pagine 184 | prezzo 18,00€ | cm 14,5x21

I due culmini della sessualità umana, nell’infanzia e nella maturità, pongono al soggetto il problema del suo confronto con il tema della generazione. Questo confronto è traumatico. A quattro anni la struttura del “luogo della fobia” ne tempera il primo impatto. L’epoca dell’adolescenza fa paradossalmente emergere la permanenza di un’istanza di conservazione e restaurazione delle “teorie sessuali dei bambini” alle quali la psicoanalisi consente di guardare come a una Scienza segreta dell’Amore che salva l’errore dalla tirannia della verità.
L’autore sottolinea come una psicoanalisi capace d’intendere il significato delle teorie sessuali dei bambini, così come la centralità del luogo della fobia, fondamenti della strutturazione del soggetto, sia utile per la comprensione di modalità psicotiche da cui tutti siamo abitati.