pagine 208 | prezzo 16,00€ | cm 11,5x16,5

Fare ritorno – nella propria città, dal lavoro, da un viaggio – sembra cosa realizzabile in modo abbastanza facile. Ma se tutto muta di continuo, sia pure impercettibilmente, c’è davvero la possibilità di tornar da qualche parte o da qualcuno? Hanno ragione Eraclito e Brecht, quando l’uno sostiene: “Nel medesimo fiume non è possibile entrare due volte”; e l’altro, esule a lungo, afferma: “Non lasciatevi sedurre! Non esiste ritorno”?
Comunque sia, dobbiamo sempre misurarci col cambiamento e va pur ammesso che di sera, tornando a casa, talvolta non siamo le stesse persone che al mattino l’hanno lasciata. Ogni ritorno, allora, è forse solo parziale, precario, in certi casi illusorio.
Francesco Roat di tutto questo scrive mediante 13 variazioni sul tema del ritorno – mancato o meno – trattando, fra gli altri, di quello biblico del Figliol prodigo, di Ulisse da Troia, di Euridice dall’oltretomba e dei nostalgici che soffrono il non poter tornare a casa; infine analizzando temi tanto coinvolgenti quanto problematici, come quello della reincarnazione e della resurrezione, nonché quello sulle difficoltà di chi è tornato da Auschwitz.


 
pagine 120 | prezzo 12€ | cm 14,5,x21

Come ben dicono già i titoli delle sue raccolte poetiche, Silvia Venuti si muove in pittura come in poesia ispirandosi al mondo della natura, sentita come via verso la trascendenza e la spiritualità. Contemplazioni ha inizio infatti con un’epigrafe del poeta indiano Gibran: «Bellezza è eternità che si contempla in uno specchio. / Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio». Divisa in tre parti, la raccolta si muove a spirale verso una forma di conoscenza sempre più alta: la prima rappresenta una visione della realtà filtrata attraverso la meditazione; nella seconda il dato sensibile spalanca le porte del mondo interiore; nella terza si procede «oltre lo sguardo interiore», lungo la via di un vero cammino di spiritualità e di verità. Ogni poesia cerca il dato sublime nell’estremo della semplicità e della misura, mirando all’immediatezza espressiva e alla comunicazione diretta con il lettore. Una poesia rivolta a chi crede nella bellezza del mondo, nella verità dell’uomo, nella forza disvelatrice della parola.

Dalla quarta di copertina di Giancarlo Pontiggia