pagine 104 | prezzo 10,00€ | cm 14,5,x21

Una dedica, un segnalibro e alcune note musicali disegnate sui margini delle pagine con i frammenti di Anassimandro nel primo volume dei Presocratici di Diels e Kranz, acquistato su una bancarella di libri usati, attirano l’attenzione di uno studioso.
Perché invece di una sottolineatura lo sconosciuto possessore del libro ha usato le note musicali? E perché proprio nella pagina dove è riportata la famosa sentenza del filosofo greco tramandata da Simplicio: «Anassimandro… ha detto… che principio degli esseri è l’infinito (ápeiron) … da dove infatti gli esseri hanno l’origine, lì hanno anche la distruzione secondo necessità, poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo»?
Il protagonista del romanzo si interroga sui possibili legami tra la musica e la filosofia senza dimenticare la poesia e, soprattutto, l’amato Leopardi. Inizia così la ricerca dell’autore di quelle strane sottolineature partendo dalla dedica attraverso la quale è possibile conoscere nome e cognome e da un vecchio segnalibro con l’orario scolastico che induce a credere sia stato un docente di liceo.
L’indagine che segue si trasforma anche in un percorso della memoria attraverso le strade e i luoghi di una città dove il protagonista aveva vissuto in gioventù e dove solo da pochi anni ha fatto ritorno.
Il volume è completato da un testo teatrale La strana passeggiata di un flâneur.


 
pagine 288 | prezzo 28€ | cm

Sulla scia della tradizione psicanalitica junghiana Christian Gaillard, con questo volume, ci accompagna in un appassionante viaggio nelle profondità dell’arte e di noi stessi. Profondità recondite, abissali, oscure, arcaiche, indifferenziate, inquietanti, persino sconvolgenti, popolate da fantasmi, da fantasie che ci agitano, ci tormentano ma nel contempo ci animano e ci convocano, chiedendoci di essere plasmate in una forma, di emergere, di avere voce in capitolo. Magistralmente guidati in una sorta di movimento regressivo, ci addentriamo quindi in quel mondo interiore che ferve in ognuno di noi e che troppo spesso tendiamo a ignorare. Dal freddo delle grotte e dei rifugi rupestri alle installazioni di Anselm Kiefer, dal Giardino del Paradiso di Francoforte ai grandi dripping di Jackson Pollock, le opere d’arte diventano l’occasione privilegiata per riconoscere, osservare, vivere intensamente ciò che abitualmente ci sfugge e tuttavia ci abita, ci ossessiona, ci spinge in avanti, verso un altro divenire, inducendoci a interrogarci su ciò che avviene di inatteso e imprevisto, nondimeno sospirato e intuito. L’autore ci prende per mano e ci conduce in una straordinaria avventura attraverso il tempo e lo spazio, nella consapevolezza che, come Jung nel suo Libro rosso, procederemo a tentoni, opera dopo opera, incontro dopo incontro, senza sapere bene dove arriveremo, cosa troveremo. Da un secolo all’altro, scene, storie, personaggi, oggetti e paesaggi che credevamo di conoscere appaiono di fronte a noi sotto una luce diversa, drammatizzate: scorgiamo il mistero celato dietro un apparente equilibrio, i segreti racchiusi nei particolari, aprendoci in questo modo all’attesa, al cambiamento, alla percezione sensoriale, visionaria, all’ascolto immaginativo.

Con immagini in bianco e nero e a colori.