pagine 176 | prezzo 20,00€ | cm 14,5,x21

Psicoanalisi e neuroscienze: per un manifesto antiriduzionista
Alberto Favole, Remo Sobrero,
Ferruccio Vigna

Found in translation. Storicizzazione, emergenza, complessità, paradosso ordine-disordine: proposte di traduzione in metafore cliniche
Remo Sobrero

Jung e le nuove scienze
Ugo Fama

Filosofia e neuroscienze
Angela Michelis

Panpsichismo, teoria della complessità e proprietà quanto-psicoidi del Sé
Donato Santarcangelo

Il terapeuta bipolare. Uno sguardo etologico alla questione del transfert e controtransfert
Marco Miniotti, Remo Sobrero,
Fabrizio Pastrone

Studi neuroscientifici e studio dell’analista
Alberto Favole

Modulazione difensiva post-traumatica dei pattern comportamentali. Un confronto tra psicoanalisi e neuroscienze
Nadia Narcisi, Ferruccio Vigna

In principio era il batterio
Marco Miniotti, Francesca Zizzi

Circùiti e circuìti dal secondo cervello
Monica Manfredi

Sensazioni, creatività e memoria. Dinamiche neurofisiologiche e risonanze psicologiche dell’esperienza sensibile
Francesca Stratta

La costruzione del sé biologico a confronto con quella del Sé junghiano

Ferruccio Vigna

Vincenzo Marsili, Uomini e sogni
Robert M. Mercurio

Andrea Calvi, Quel che resta di Dio
Carla Stroppa


 
pagine 108 | prezzo 10,00€ | cm 14,5,x21

“Esistenza e realtà coincidono?”. Per rispondere a questa precisa quanto oscura domanda David Lapoujade chiama a raccolta diverse voci: da Pessoa a Hofmannsthal, da Kafka a Beckett, da Henry e William James a Bergson. Ma una voce si rivela in tutto e per tutto decisiva: quella del filosofo Étienne Souriau (1892-1979), autore centrale nella filosofia francese del Novecento, per quanto oggi dimenticato, anche in Italia, e che questo libro ha l’ambizione di rileggere e riscoprire collocandolo a pieno titolo nel dibattito filosofico contemporaneo. Nel 1938 Souriau scrisse un breve testo programmatico: I differenti modi di esistenza; in esso venivano analizzate e descritte, con incomparabile abilità, molte maniere di esistere: dalla labilità dei fenomeni alla solidità delle cose, dalla fantasmagoria degli immaginari al modo che unisce e divide ogni altro modo: il virtuale. Il virtuale è inesistente e tuttavia reale. Una “densa nube di virtuali” avvolge le nostre esistenze, ma affinché questa nube diventi “cosmo” è necessaria un’“arte”, uno “scavo sperimentale”.
Lapoujade ricostruisce con estrema chiarezza il percorso intellettuale di Souriau, dall’“ontologia modale” alla filosofia come “instaurazione cosmica”, ma al tempo stesso lo spinge verso confini inesplorati: l’artista e il filosofo diventano così “avvocati” di esistenze deboli, e l’atto di creazione si trasforma nell’arringa in difesa di nuove forme di esistenza.

Con una Introduzione di Lucio Saviani
Traduzione di Francesco Fogliotti


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