pagine 240 | prezzo 20,00€ | cm 14,5,x21

Volume XIV: 2020

Piccolo discorso sul male
Alessandro Defilippi

Violazione dei diritti umani: possibilità e limiti del perdono
Roberto Cazzola

L’idea di giustizia: prospettive fra Eros e Thanatos
Angela Michelis

La verità: aspirazione, dovere, diritto nell’epoca delle fake news
Roberta Bussa

Violenza ontologica, violenza archetipica: il capro espiatorio
Ugo Fama

Non sante violenze: storie, personaggi e psicologia del rapporto religione-violenza
Eliseo Ghisu

Crudeltà, sovranità, resistenza. Al di là dell’aldilà del principio di piacere
Michele Di Bartolo

Analytical Psychology and Human Rights: The Relationship between Collective and Individual Rights
Robert M. Mercurio

Conscio e inconscio collettivo e razzismo. Quale profilassi?
Ferruccio Vigna

I minori come “essenza” dei diritti
Daniela Cardamoni, Vittoria Quondamatteo

Il diritto alla memoria individuale nella migrazione
Alessandra Orsi

La violenza in psichiatria: il confronto tra l’Ombra dei pazienti e dei curanti
Sonia Marchegiani, Maurizio Olivero

Osare il disagio come forza di cambiamento: femminismi, diritti universali e scoperta di sé
Federica Tourn

Dall’intimità al sociale: dal “Libro Rosso” ai Diritti Umani delle persone LGBTI
Fabrizio Petri

Non dimentichiamo chi siamo. Non dimentichiamo i nostri diritti
Sara Taddeo

Auto-ghettizzazione, vittime e vittimismo. Una terza via?
Fabrizio Pastrone, Francesca Zizzi

Multiculturalismo e diritti umani. Una prospettiva penalistica
Alessandro Provera


Che cosa può fare la psicoanalisi in generale e quella junghiana in particolare nell’arginare il dramma sempre più diffuso della violenza di genere?
La vita è intrecciata strettamente con la narrazione ed è attraverso il racconto della sofferenza, rimessa nelle mani di qualcun altro che ne sappia avere rispetto e responsabilità, che l’essere umano può trovare il senso della propria storia e dell’identità personale. Nello specifico la bussola dell’individuazione, come cardine della psicologia analitica, consente una ri-narrazione che modifica l’impatto del vissuto sulla persona, attraverso la creazione di una trama soggettiva che si dispiega nella relazione con l’analista.
Così il paziente viene aiutato a riconoscere gli effetti del trauma cumulativo e della trascuratezza affettiva nelle relazioni passate e presenti. Il trauma e l’affettività sono infatti embricati pervicacemente in un doppio legame stridente e difficilmente dipanabile, ma in prospettiva costituiscono il punto di snodo della sofferenza patologica.
La storia di violenza psicologica e morale qui descritta fa entrare il lettore nella stanza d’analisi facendogli scoprire non solo l’importanza del trauma e dell’affettività ma soprattutto come questi non possano essere compresi senza riconoscere quanto la relazionalità umana, di qualunque tipo essa sia, analitica, famigliare o di coppia, sia essenziale per lo sviluppo di un sano senso di sé. La speranza, animata dal fine dell’opera, è che possa essere di aiuto a quanti, in primis le vittime della prevaricazione e poi coloro che si occupano a vario titolo della violenza di genere, necessitano di una prospettiva esistenziale che non si regga solamente sugli interventi sociali, pure indispensabili, e sul controllo giuridico.

Raffaele Floro, psicologo analista AIPA/IAAP, psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico, medico internista e neuroimmunologo, psicologo clinico. Tra le ricerche in ambito medico-clinico si è occupato del rapporto tra mente e corpo e delle interrelazioni tra Mindfulness, Disturbi d’ansia e PNEI. Per Moretti&Vitali ha pubblicato l’opera in due volumi Alla ricerca di Anima (2016).


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