Chi ha avuto in sorte di vivere esperienze estreme e traumatizzanti che hanno frantumato la percezione dell’identità e della vita, o di essere l’erede di questa memoria traumatica, se “sopravvive” diviene portatore di un drammatico paradosso esistenziale. Da una parte ha la necessità di esprimersi e di trovare ascolto in qualcuno che lo accolga, lo rispecchi e lo aiuti a dare senso e coesione a ciò che rimane della sua identità individuale e storica; dall’altra ha l’intima e irriducibile convinzione che nessuno lo potrà veramente capire.