Il Tridente Campus | L_ombra
Aa. Vv.
Psicologia del vuoto
 
 
pagine 244 | prezzo 20,00€ | cm 14,5,x21

Volume XVIII: 2021

In cammino verso la Vacuità
Bhante Dharmapala (Claudio Torrero)

Fare vuoto per fare anima: il duplice compito della filosofia e della psicologia analitica
Roberta Bussa

Il vuoto tra Oriente e Occidente: un ponte
Ugo Fama

Le strutture del vuoto. Per una psicologia del verticale
Donato Piegari

“Fare Arte”: oggettività senza oggetti?
Erica Tamborini

Il Vuoto quantistico: una nuova prospettiva sulla realtà del mondo fisico. Implicazioni epistemologiche fra scienza, filosofia e psicologia analitica
Antonio Portaluri

Vuoto: dalla mitologia alla clinica
Monica Manfredi, Ferruccio Vigna

Il vuoto e il nulla. Tra fisica e clinica
Remo Sobrero

Il vuoto: il nulla o il ponte verso l’eternità?
Mariolina Graziosi

Il vuoto. Istruzioni per l’uso
Riccardo Garofalo

Vuoto e depressione ai tempi del “Co(vid-19)lera”
Michela Oliva

La psiche tra vuoto cosmico e vuoto quantico: l’entanglement come creatore di senso
Donato Santarcangelo

Tristezza: uno dei nomi del vuoto
Ferruccio Vigna, Monica Manfredi

Simboli di individuazione nella Basilica di San Miniato al Monte di Firenze. Angosce millenaristiche e speranze escatologiche in una architettura romanica
Riccardo Bernardini

Lucio Saviani, L’esercizio della filosofia. Per una vitale incertezza
Carla Stroppa


 
pagine 144 | prezzo 12€ | cm 11,5x16,5

Molte cose ci accadono sotto gli occhi senza che neppure ce ne accorgiamo. Ci vediamo benissimo, o almeno crediamo, ma qualcosa manca. Nelle nostre retine c’è sempre un punto cieco. È fisiologico. Scotoma è il termine tecnico che lo designa. Brutta parola, la sua desinenza in oma ricorda qualcosa di abnorme, a partire dai tumori che sono appunto proliferazioni abnormi di cellule. La radice scotos, rimanda al greco oscurità. Lo scotoma è in sostanza un’area del nostro campo visivo oscurata. Lo scotoma scintillante è una variante di questo fenomeno. Per lo più è l’annuncio di un attacco emicranico. Una saetta che si disegna in cielo, l’inizio di un temporale. Con tutto quel che simbolicamente può promettere. Inevitabile la prossimità, non solo linguistica o di pura immagine, con la nozione di Ombra.
Dal punto di vista del linguaggio, lo scotoma scintillante è un ossimoro: un oscuramento per troppa luce.
Può essere l’inizio di una conversione come per Paolo di Tarso sulla via di Damasco, oppure, più umanamente, il segnale inequivocabile, ma ancora oscuro, della necessità di un cambiamento. Provo a partire proprio dalle mie macchie cieche per tentare di vedere qualcosa di più, per tentare una nuova approssimazione nei miei calcoli dell’altezza degli astri sulla linea dell’orizzonte, per fare il punto e darmi nuovo senso e direzione.
Il clima pandemico ha messo in ginocchio le nostre certezze, forse proprio dalle nostre incertezze e cecità è necessario ripartire.
Scotomi scintillanti, bagliori fulminei che attraversano la nostra mente, intuizioni mancate o solo rinviate, ricordi e falsi ricordi capaci di dire molto di più della realtà stessa, anche di quella, di per sé già più veritiera, colta soltanto con la coda dell’occhio.


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