Ho riletto a distanza di quasi trent’anni questo libro di Giovanni Bonalumi; l’ho riletto con la stessa passione della prima volta, quando usciva attraverso l’editore Val-lecchi, segnando allora un gesto di coraggio non da poco; suscitando anche dello scandalo (erano tempi molto diversi); imponendosi alla critica con successo; ricordo anzi, per l’occasione, un contributo pieno di simpatia e di incoraggiamento da parte di Montale sul “Corriere della sera”.