L’umorismo è come Dio: se ne può dire solo quello che non è. E sempre qualcos’altro […]. Nell’umorismo non c’è un segreto da comprendere o da indovinare, come nella battuta o nel gioco di parole. E l’intero pensiero a esser rivestito di umorismo […]. L’umorista in quanto tale […] non fa giochi di parole – se non per falsa grossolanità. Anzi, in un umorista sottile, la volgarità può essere persino una ricercatezza dell’ingegno: un’ingegnosità al quadrato. […] L’umorismo comporta sempre un polo che espone e la coscienza dell’altro.
Vladimir Jankélévitch