pagine 176 | prezzo 20,00€ | cm

Nell’estate del 1937, in occasione di una festa organizzata a Carcassonne, a casa dell’amico James Ducellier, Joë Bousquet incontra la giovanissima e affascinante Germaine Helen Mühlethaler. La ragazza sta festeggiando i suoi ventuno anni, mentre Bousquet ne ha quaranta, ma per entrambi è amore a prima vista. Il poeta ha subito la sensazione di una fulgida apparizione: l’incontro gli riporta alla memoria un sogno d’infanzia di un “Golden Fish” (Pesce d’oro), immagine onirica di una “fata bionda dal busto nudo”, enigmatica espressione dell’amore profondo ricercato per tutta la vita. Tra l’affermato scrittore francese e Germaine, detta poi “Poisson d’Or”, inizia subito una fitta corrispondenza, che si protrarrà sino al 1949 e che rappresenta uno dei canti d’amore più intensi e più puri del secolo scorso. Le lettere che Bousquet invia a Germaine sono inseparabili dalla sua ricerca poetica, anzi, attraverso quest’appassionante epistolario, in cui convergono ispirazione erotica e visione mistica, è possibile scorgere i tratti salienti dell’invenzione artistica di uno dei più originali letterati del Novecento francese.

Joë Bousquet (1897-1950) è stato uno tra i maggiori scrittori del XX secolo. Gravemente ferito alla colonna vertebrale, il 27 maggio 1918 durante la Prima guerra mondiale, rimane paralizzato nella parte inferiore del corpo all’età di ventuno anni. Ridotto a cadavere vivente, si applica a una vasta opera eteroclita per trasformare la propria ferita in un simbolo universale. Nessun poeta, dopo Rimbaud, si è lasciato tanto attirare come Bousquet dalle vertigini delle tenebre, dove il silenzio è materia inerte da ascoltare. La sua ampia produzione, che comprende romanzi, poesie, saggi di critica letteraria, lettere, diari, è in gran parte ancora inedita in Italia.


 
pagine 272 | prezzo 20,00€ | cm 14,5,x21

È possibile “Poetizzarsi”? Cioè scoprire ed esprimere la propria poesia interiore anche per chi poeta pensa di non essere? Il libro di Marisa Brecciaroli, «una delle maggiori teoriche e sperimentatrici di Poesiaterapia», entra nel vivo di questa domanda, esplorando e mostrando le potenzialità artistiche e terapeutiche di una “procedura” di scrittura poetica, da lei chiamata poetizzarsi, di cui ci si può giovare per la propria scrittura poetica. Poetizzarsi ha la ricchezza di essere un libro double face. Infatti per metà espone le poesie dell’autrice, già nota poetessa, accompagnate dal contributo di noti saggisti, e scritte spesso con quella prassi – per autocura durante la pandemia – lasciandosi poetizzare dalla poesia, a lei risonante artisticamente e spiritualmente, di Chandra L. Candiani; e per metà il libro fornisce un originale studio degli aspetti teorico-pratici-terapeutici di questo tipo di ricerca, presente in un’ampia Appendice per Poesiaterapia. Così la prassi del poetizzarsi si offre anche come strumento utile in ambienti di psicologia applicata e soprattutto in ambiti di Poesiaterapia, dove può far scoprire un modo appassionante per prendersi cura di sé, alleviando i disagi di noi contemporanei. Dono particolare del libro: alcune video-poesie, poetizzate fra musica e foto d’arte, regalano esempi del poetizzamento che può generarsi fra arti varie, coinvolgendo diverse vie sensoriali, per un benessere profondo e integrato.


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