Percorrendo un ampio ventaglio di opere letterarie, musicali e pittoriche, Jean Libis esplora in questo testo i rapporti simbolici multipli tra l’Acqua e la Morte. Infatti, come notava Gaston Bachelard, maestro e capostipite di una lunga tradizione di interpreti dell’immaginazione creatrice in contatto con la forze elementari della materia, l’acqua è verosimilmente un “cosmo di Morte”. Il che non contraddice il fatto che le rêveries sull’acqua appaiano perlopiù intrise di valori vitali e rigenerativi, semmai rivela l’ambivalenza di un tale universo immaginario.