pagine 112 | prezzo 12€ | cm 14,5,x21

Preghiere imperfette è una raccolta poetica intessuta anzitutto tra le onde, le vertigini e le crepe dei momenti, fra tutti quei piccoli o grandi sussulti di cui è tramato il nostro incerto cammino nel tempo. Proprio di vacillamenti, scarti, inciampi – o di aritmie, lacune, pensieri in fuga – si nutre il bisogno, che in Nadia Scappini resiste con grande forza, di pregare, se è vero (come lei stessa ci ricorda in un altro suo libro) che l’etimologia di “preghiera” è legata a precarius: alla precarietà, alla fragilità delle nostre vite. Muovendosi tra visioni percorse da soffi d’ansia o striate di ferite, ma non rinunciando mai a “curvare le parole / verso l’altrove”, l’autrice di questa straordinaria raccolta confessa il suo desiderio ardente di Dio, ma l’“altrove” che innerva i suoi versi è anche la misteriosa bellezza del mondo (la notte quando “splende di fuochi / e di comete”, l’alba profumata di cannella e cardamomo, le ali screziate di una farfalla) e soprattutto l’amore umano, quell’amore che diventa sempre più struggente quando due coniugi anziani lo difendono fino alla soglia dei sogni estremi, delle carezze impossibili.
Paolo Lagazzi


 
pagine 160 | prezzo 18,00€ | cm

Il rapporto tra musica e psicologia è stato esplorato in diversi studi internazionali, mentre in Italia l’argomento non ha mai assunto piena centralità nel dibattito critico e nemmeno in quello formativo […].
Nel suo volume, Antonio Brena intende invece mettere in evidenza proprio la ricchezza del connubio tra musica e psicologia e lo fa sulla base delle proprie esperienze, in qualità sia di Maestro di musica e Direttore d’orchestra sia di Dottore in psicologia. Ne emerge un testo che, pur appoggiandosi a numerosi studi teorici, lascia trasparire in maniera evidente una narrazione appassionata e profondamente sentita, soprattutto perché tratta del ruolo della musica nei vari aspetti dell’esistenza umana, a partire dalla fase prenatale per arrivare alla primarietà del suono in ambito terapeutico e perfino pubblicitario.
Se è vero che la “musica è la stenografia dell’emozione” come indica una nota citazione attribuita a Lev Tolstoj, allora la presente pubblicazione è una vivace testimonianza di come la musica incentivi il desiderio di conoscenza, intesa come conoscenza di sé e conoscenza del mondo. (Dalla Prefazione di Remo Morzenti Pellegrini)


-->