pagine 128 | prezzo 14,00€ | cm 14,5,x21

In questo libro, l’autrice sovverte abilmente il paradigma che ha dominato la cultura, “essere per la morte”, e che ha messo le basi per la distruzione della con-vivenza. Ricollocando la nascita da madre nella giusta posizione inaugurale, il vivere insieme, l’autrice propone di “ricominciare dall’inizio”, facendo dell’inizio stesso il luogo relazionale e trasformativo della vita singolare e della comunità dei “comuni natali”. Espressione, quest’ultima, destinata a prendere il posto di quella tradizionale dei “comuni mortali”. Sorprendenti immagini che vediamo proposte dal più lontano passato e dal presente, confermano la volontà di sostituire la nascita da madre con nascite e gestazioni fantasiose o perturbanti. Con una scrittura filosofico-letteraria, in compagnia di Hannah Arendt e di María Zambrano oltre che di artiste e scrittrici, Rosella Prezzo entra in profondità critica alla deriva tecnocratica del presente, e ripristina la necessità di consolidare culturalmente la madre sempre certa.


 
pagine 360 | prezzo 22,00€ | cm 14,5X21

Di donne e lavoro si parla molto, in una gamma infinita di discorsi che vanno dalla faticosa parità al fascino del pinkwashing. Il Gruppo Lavoro della Libreria delle donne di Milano, fin dalla sua nascita, nel 1994, ha operato uno spostamento importante: le donne nel loro cammino di libertà sono un soggetto inedito che illumina e connette parti di un discorso – sociale, economico, politico – perché tutti, uomini e donne, possiamo sentirci protagonisti/e del nostro percorso senza cedere al richiamo della performance competitiva. Lavoro, vita, cura, tempo, denaro, senso, relazioni, politica ed economia. Questo libro raccoglie sette anni (2008/2014) di articoli che prendono parola e pensiero su fatti economici e politici, ribaltano modi di leggere i dati, intessono dialoghi e confronti, raccontano esperienze, danno la parola e se la prendono. È un invito a darsi strumenti adeguati a stare nella realtà complessa e profondamente interconnessa del presente. Un invito che è anche un metodo perché, se le donne sono soggetto, fondamentale è partire dall’ascolto dell’esperienza, propria e di altre (e altri). Ascoltare infatti vuol dire creare lo spazio perché una donna si autorizzi a parlare, legga la propria esperienza di lavoro e vita, le dia valore. Un cammino aperto per costruire autorevolezza e alzare la posta in gioco.