Alle sistematiche distruzioni dei tessuti storici delle città del primo dopoguerra, si è oggi sostituita la volontà di recuperare quanto il passato ci ha tramandato. Il proble­ma è ricco di rischi, perché negli interventi di recupero, proprio per le minori cautele richieste, si favorisce la pro­gressiva distruzione della memoria sostituendola spesso con opere banali, prive di interesse architettonico e conservativo.

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Da sempre l’architettura viene analizzata attraverso la combinazione di diverse forme grafiche. Per lo studio e la conservazione del patrimonio architettonico si tratta oggi di andare al di là delle procedure empiriche e artistiche che hanno fornito risultati ammirevoli, si pensi alle restituzioni analitiche di Letarouilly o di Viollet-le Due, alle viste assonometriche di Choisy o alla tecnica di rappresentazione sviluppata dall’Ecole des Beaux-Arts.

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