pagine 192 | prezzo 16,00€ | cm 14,5x21

Nel paese della poesia. Nella terra dove l’invisibile si affaccia con i suoi riverberi, l’impossibile con le sue trasparenze, il non accaduto con le sue fantasmagorie. Sostarvi – per ascoltare la musica del pensiero, per scorgere il sorriso del pensiero – vuol dire fare esperienza del confine dove sapere e ritmo si congiungono nella parola, e nell’immagine.

Dialogare con i poeti, con le loro voci, e le loro lingue, con la sapienza e il tremore e il fulgore dei loro versi, non è solo un esercizio di passione intellettuale e di interpretazione. È un gesto corporeo, in cui tutti i sensi sono in azione, tesi a sporgersi su quell’estremo che la lingua può accogliere, o sfiorare, intenti a percepire i lampi di quell’altra vita, di quel baudelairiano autre monde, che l’energia della parola, e i silenzi che la abitano, possono mostrarci, nel cuore della nostra finitudine.

La poesia, come il sorriso, “aggiunge un filo alla tela brevissima della nostra vita”: l’immagine leopardiana ci accompagna nel cammino mentre viaggiamo nelle terre della poesia. Anche laddove quel cammino incontra, proprio con la lingua e nella lingua poetica, l’asperità del dolore, la ferita del vivente, il tragico della storia, il cielo chiuso di una felicità negata.

 

Dalla premessa dell’Autore


 
pagine 240 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

Un anno parlato dalla notte rappresenta un processo creatore quasi prima del suo divenire. Dai sogni viene la materia prima: i fili del futuro tessuto che non sono solo sequenze di immagini ma “Sprachbilder”, “immagini del linguaggio”, come li chiama Handke stesso.

In questo libro innovatore il critico letterario, ma anche l’appassionato, potrà trovare collegamenti tra le singole frasi all’interno della stessa pagina o tra quelle contenute in pagine diverse e anche in altre opere di Handke. Quelli che potrebbero sembrare pezzi di una cartina geografica rinvenuti casualmente, messi assieme creano l’immagine di alcuni personaggi e la continuità di temi quali l’amore, i rapporti conflittuali, la natura e il dolore. Quest’opera può però anche venire apprezzata da chi non conosce Handke, poiché conduce il lettore, frase per frase, a una percezione più acuta di sensazioni, sperimentabile anche nel mondo onirico: Un anno parlato dalla notte non comunica solo con la nostra coscienza diurna, ma con questo mondo fantastico retrostante che sta in ognuno di noi. Un mondo col quale non si può trattare con troppa razionalità: “Ehi, sta sognando?” – “Ahimè, le macerie dell’anima. E nessun bulldozer a questo piano…”.

 

Dalla prefazione di Eva Pattis