pagine 184 | prezzo 16,00€ | cm 14,5x21

Metamorfosi è un viaggio, un’avventura attraverso le immagini e le figure che la poesia, l’arte, la filosofia hanno creato per cercare di dare un senso a ciò che si affolla fugace intorno a noi. È un viaggio in compagnia di Walter Benjamin, di Baudelaire, di Valéry, ed è anche il racconto di questo viaggio. Infatti, le grandi figure, attraverso le quali la realtà metropolitana in cui viviamo fa trasparire il suo senso, sono catturate attraverso un racconto critico che si declina in una vera e propria appassionata narrazione.

Metamorfosi è un libro centrale nella produzione di Franco Rella. A suo tempo ristampato e tradotto, viene qui presentato in una nuova edizione, con un inedito, importante capitolo.


 
pagine 252 | prezzo 18,00€ | cm 14,5x21

La culla del tempo e il risveglio edenico sono perduti. Non c’è ritorno. Smarrita è la pace, decaduta è la sicurezza della prima nominazione. Le parole che pronunciamo sono ridotte a semplici segni semantici, strumenti d’intesa. Non sono più essenziali né in terra, né in cielo. La determinazione può avvenire ormai solo attraverso la scissione e la distinzione. L’unità è smarrita. Tra la nostra lingua e la voce della natura non c’è più rispondenza diretta. Ogni conoscenza, ogni comprensione umana cade al di qua dell’esistenza autentica.

Con Prendere la parola, Jean-Luc Nancy segnala che è necessario congedarci dai rassicuranti ancoraggi estetici, dalle tentazioni della hybris tecnologica, e affidarci – quando d’ora in poi prenderemo la parola – a un annuncio balbettante, frammentario, segnato dalle divisioni dello spirito.

Prendere la parola affinché ciò che dev’essere rivelato si levi davanti agli occhi. Prendere la parola affinché ciò che a lungo è stato taciuto possa estrinsecarsi. Prendere atto, con disincanto, che il giorno altro non fa che annunciare ciò che il crepuscolo custodisce.

In Nancy è ben chiaro che la perfezione concettuale e l’esattezza della conoscenza possono occultare la verità. Meglio affidarsi a una scrittura destinata fin dal principio al disordine, all’anti-discorso, all’incompiutezza, fino alla perdizione.

Ospite non riconciliato dello spirito dei tempi, Nancy prende la parola contro la condizione annientante del pallido linguaggio concettuale, il sempre-uguale in abiti ogni volta diversi. Prende la parola per prendere le distanze dalle certezze che, parola per parola, confermano le illusioni e conducono a una verità solo apparente. Prende la parola per cercare nel nostro esserci l’insieme vivente: la connessione più alta tra l’essere umano e ciò che resta della totalità della vita.

 

Dalla postfazione di Flavio Ermini