pagine 88 | prezzo 30,00€ | cm 21x28 cm

La presente raccolta è composta da ritratti che il fotografo Armando Rotoletti ha dedicato a un gruppo di psicoanalisti o psicopatologi italiani, associando la loro immagine reale a quella proiettata da uno specchio. La scelta dei soggetti nasce da un confronto fra fotografo, editore e alcuni professionisti che si sono prestati a suggerire una rosa di nomi, alcuni dei quali noti al grande pubblico, altri meno, vedi per ragioni di esperienza e pratica professionale, vedi per frequentazioni di siti o sedi che spesso rendono visibile e apprezzato chi li frequenta. Tutte le figure qui rappresentate sono peraltro di alto profilo professionale.
Sono state prescelte figure significative nella pratica clinica o nella diffusione della psicoanalisi nel nostro Paese, tuttora attive e di vario orientamento: freudiano, junghiano, lacaniano, fenomenologico, sistemico-relazionale e bioenergetico. Ciascuno di loro opera con approcci originali, utilizzando, accanto alle teorie e ai metodi fondanti i rispettivi orientamenti, tecniche innovative con adulti, bambini e gruppi sociali.
Si tratta dunque di una rassegna di professionisti che in vario modo hanno contribuito alla diffusione della psicoanalisi, della psicologia analitica e delle pratiche psicoanalitiche.
A ogni ritratto è associato un breve testo sul tema Io e lo specchio che ciascun psicoanalista, invitato a farlo dall’editore, ha elaborato muovendo da un libero approccio al tema. Alcuni autori hanno sforato la dimensione del testo suggerita, si è ritenuto tuttavia di operare tagli contenuti o piccoli ritocchi, per non perdere il senso del racconto che in molti casi dice molto dell’autore medesimo.
Un saggio di Silvia Vegetti Finzi (freudiana) e un saggio di Carla Stroppa (junghiana) precedono la rassegna di ritratti.


 
pagine 528 | prezzo 35,00€ | cm 14,5x21

Quarto appuntamento con i Quaderni di Eduardo Descondo. Anche questa volta si tratta del resoconto, più o meno fedele, delle avventure e disavventure dei quattro amici della Compagnia del Mitra ai corsi frequentati presso il fantomatico Istituto Pesaventa. Si parlerà soprattutto di speranza con gli appunti del corso Speranza sì, speranza no, e di ombra con gli appunti della conferenza Elogio dell’Ombra amichevole. Il tono sarà, come al solito, piuttosto svagato e venato da quella ironia sottile che sfiora sempre il paradossale, se non l’assurdo. I protagonisti non temono evidentemente né le stravaganze né lo “sprezzo del ridicolo”. Completa il volume lo scritto, piuttosto improbabile, di uno degli amici del Mitra: il Diario dal sentiero della scuola di Marcelo Malavista. Vecchi ricordi fine anni Sessanta di tre giovincelli in tempesta pre-adolescenziale. Le parti narrative dedicate alle vicende della Compagnia tendono di volume in volume ad espandersi sempre più. Non deve stupire. Ama dire Descondo che, fatte le debite proporzioni, pare stia accadendo lo stesso anche all’intero universo.


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