pagine 72 | prezzo 12,00€ | cm 14,5x21

Mario, il protagonista di questa pièce, ha una bottega di robivecchi. Fin da bambino possiede un talento speciale: è in grado di evocare, strofinando gli oggetti, gli individui che li hanno posseduti e usati. Li vede, li sente, ci parla: sono i suoi unici amici. Mario possiede quel talento… Anzi, lo possedeva, perché da qualche tempo i suoi amici latitano, non gli appaiono più. Il robivecchi si dispera, si sente tradito e abbandonato…

Ma un altro guaio incombe su di lui: l’Assessore Tiravento ha deciso la ristrutturazione di piazzetta del Pozzo Vecchio, dove è situata la bottega. Mario dovrà sloggiare al più presto. E chi lo aiuterà? Nel pozzo antico che sta al centro della piazzetta dimora una maga che esaudisce tutti i desideri. O meglio: li esaudiva in altri tempi, perché attualmente i suoi poteri fanno cilecca.

Per questo si è ritirata nel pozzo. Un giorno Mario trova in un libro la formula per evocarla. Pensa che sia uno scherzo e la legge ad alta voce. La maga spunta fuori dal pozzo… Una pièce stregonesca, piena di colpi di scena “metafisici”. Perché la magia esiste ancora, e a volte può essere efficace…


 
pagine 304 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

Si tratta di un percorso lungo il quale vorremmo provare a ripensare i diversi linguaggi dell’umano alla luce di una fondamentale “risonanza”: la sola che sembra in grado di farci riconoscere tanto il riverbero della verità nella musica, quanto la potenza sonora della pittura; ma anche le perplessità della significazione poetica, nonché le oblique intermittenze dell’immaginazione chiamate in causa dalla creazione artistica in generale.
I saggi che compongono il volume evocano figure di pittori come Vasilij Kandinskij, Piet Mondrian e Carlo Ciussi, o come quella del pittore-poeta Virgilio Guidi, ma anche quelle di sommi facitori della parola come Andrea Zanzotto e Mario Luzi; a essere chiamati in causa sono poi anche il Rinascimento italiano, nonché molte delle esperienze che avrebbero reso grande il linguaggio artistico della modernità.

Dalla prefazione dell’Autore