pagine 144 | prezzo 14,00€ | cm 14,5x21

La leggenda del patto tra Faust e il demonio può essere letta come un mito: ovvero come una narrazione primordiale, grazie alla quale interrogarci sulla natura dell’essere umano e finanche sulla sua essenza.

È quanto fa Francesco Roat in Desiderare invano, seguendo passo per passo la vicenda narrata da Goethe, ma senza dimenticare – in frequenti, vertiginosi excursus – le tante altre opere letterarie, teatrali o musicali ispirate alla figura dello studioso che sottoscrive il più celebre dei patti stipulati tra l’essere umano e il diavolo. È lucidissima, a questo proposito, la riflessione che l’autore mette in campo intorno alle forme del desiderio e ai suoi aspetti irrisolti e paradossali.

Il desiderio di conoscere ogni cosa e di carpire tutti i misteri del mondo è un’ambizione che eccede l’umano e si traduce, come osserva Roat, “non già in un anelito sovrumano quanto disumano”! L’umanità sta da un’altra parte. Si rivela solo affrancandosi dalle illusioni.

Ritenere di poter sfuggire all’esperienza della morte e del dolore è perversione, è tradimento, è corteggiare un precipizio. Solo la coscienza della profonda unità del cosmo – alla quale siamo chiamati nascendo – può placare l’angoscia della caducità e può consentirci di abbracciare una visione della vita che sposti l’accento sul morire come legge dell’esistenza; può indurci a prendere consapevolezza dell’impossibilità di ogni assoluto, di ogni eterno piacere. Può consentirci di abbracciare i chiaroscuri di una persistente umbratilità.

 

Dalla postfazione di Flavio Ermini


 
pagine 216 | prezzo 25,00€ | cm 22x22

Il teatro come cifra poetica che offre cittadinanza culturale alle differenti situazioni di bisogno, che ospita nella sua drammaturgia le alterità del disagio giovanile, psichiatrico, dei diversamente abili, degli stranieri e delle nuove forme di povertà. La diversità che arricchisce la Comunità sociale. Un teatro che pone particolare attenzione al rinnovamento del linguaggio teatrale e alle nuove drammaturgie, sviluppando un metodo di ricerca sperimentale in piena sinergia col territorio e con le istituzioni.