Edizione originale a cura di Martin Liebscher

Edizione italiana a cura di Luigi Zoja

Traduzioneitaliana a cura di Elisabeth Zoja

Le lettere tra Jung e Neumann confermano l’enorme stima di Jung per il suo allievo. Il carteggio accompagna in lui due metamorfosi parallele. Ebreo berlinese perseguitato, Neumann rinacque come un fondatore culturale in Israele; contemporaneamente si trasformò da apprendista in interlocutore di Jung. La profondità dei suoi scritti lo rivela come un terzo potenziale pilastro della psicoanalisi dopo Freud e Jung: ma la morte a 55 anni gli ha impedito di realizzare tutti i suoi potenziali. Le sue lettere sono radiografie dell’inconscio collettivo e pronosticano sia le catastrofi dell’Europa sia le tensioni che avrebbero percorso lo stato d’Israele. Il carteggio si interruppe nel 1940. Quando riprese nel 1945 Neumann si era rinnovato attraverso una solitaria autoanalisi. In questo periodo abbozza teorie che unificano psicologia, antropologia, teologia; e descrive il rapporto tra l’evoluzione della psiche individuale e quella collettiva. Molti suoi scritti attendono ancora di esser pubblicati.

Di Erich Neumann (1905-1960) sono stati pubblicati in italiano da Astrolabio La grande madre; Storia delle origini della coscienza; Amore e Psiche. Presso Moretti & Vitali Psicologia del profondo e nuova etica; Il mondo archetipico di Henry Moore.

Vige qui una libertà dovuta all’assenza di una pressione […]; tale libertà […] può facilmente condurre al caos. Ma anche in questo eventuale tumulto saranno proprio gli individui a doversi affermare e sviluppare; […] l’ebraismo potrà rigenerarsi, un processo di cui, dopotutto, il mondo ha fortemente bisogno.

  1. Neumann (lettera 6)

Ciò non corrisponde e non ha mai corrisposto al rozzo paradigma per cui ‘i buoni vincono sempre’, ma implica che la struttura del mondo e dell’uomo miri a un “senso”. […] ogni cosa negativa e insensata cessa di esserlo se integrata in un contesto [a sua volta] ricco di senso. Per questo il “male” non è che “servo di Dio”.

  1. Neumann (lettera 8)

…è una delle cose che ho imparato da Lei: inizialmente facevo fatica a riconoscere che l’inconscio […] possa essere un “avversario” come lo è il mondo esterno.

  1. Neumann (lettera 12)

“Chi ha scoperto il proprio contrasto interiore, non potrà più venir salvato da una sola verità.”

C.G. Jung (lettera 15)

Ogni religione corre il rischio di diventare un anestetico, anche il marxismo stesso: in altre parole l’enorme indolenza e pigrizia del pensiero umano può servirsi di qualunque cosa.

C.G. Jung (lettera 15)


 
pagine 124 | prezzo 16,00€ | cm 14,5x21

In questo saggio si pone l’attenzione sui segni che muovono forze invisibili, ritenute sovrannaturali, attraverso il magismo del gesto. Ci si aggira analizzando i soggetti che, attraverso pratiche magiche, cercano di esercitare il proprio potere sul mondo. Vengono presi in considerazione soprattutto i gesti di matrice pagana inseriti anche in un contesto veterotestamentario o cristiano. Il potere dei gesti manifesta nelle cerimonie sacrali la forza e la presenza in terra del mondo divino. Gli artisti documentano nelle loro opere gesti utilizzati nei rituali o nella liturgia, e anche in ambito popolare. Se le statue, i dipinti e gli oggetti religiosi sono considerati simboli materiali in cui soggiorna lo spirito del divino, intesi come intermediari nel rapporto sacrale tra gli uomini e Dio, i gesti messi in azione nelle consacrazioni, nelle invocazioni, nella liturgia, nei riti funebri, si possono interpretare come elementi importanti della prassi teurgica. Il teurgo compie i gesti che stabiliscono un contatto con la divinità per attivare miracoli. Questi gesti lasciano trasparire quella terra di mezzo, non totalmente risolta, dove non si capisce fino in fondo se agiscano le credenze superstiziose o la fede indubitabile nel mondo divino, dove il dogma non si mette in discussione ma si compiono ugualmente gesti di matrice pagana o profana. In alcune opere rinascimentali e manieriste la Vergine compie addirittura il cenno delle corna mentre viene annunciata dall’arcangelo Gabriele. Nelle anfore greche il gesto è legato a Dioniso, e nella stessa accezione è compiuto dai soggetti raffigurati sui coperchi delle urne cinerarie etrusche e dei rilievi di Palmira, per allontanare i demoni degli Inferi e per potere accedere nel mondo dei sempre vivi. La Chiesa, che condanna i gesti magici degli stregoni e quelli apotropaici dei pagani, esalta però i gesti miracolosi di Cristo, dei santi e dei personaggi dell’Antico Testamento; impone la sua forza iconologica e rituale affidandosi anch’essa a moduli e tipologie derivate dalle opere di culture e religioni precedenti al cristianesimo.